Governo nuovo: scure e scuse di sempre.
Gianfranco Pignatelli, da
Orizzonte scuola del
3/7/2006
Puntare sul nero o sul rosso non fa differenza.
Tanto, vince solo il croupier. A Montecarlo come a Montecitorio, per i
giocatori della roulette come per i precari della scuola.
Ed è così che, dopo mesi di propaganda elettorale inneggiante alla
piena occupazione e alla qualità nella scuola statale, non si
addiziona una sola cattedra al contingente stabilito dal vecchio
governo. Anzi, si riparla di tagli per classi ed organici. Tutto come
prima e come sempre? Di più. S'aggiunge l'incredibile. I sindacati e i
leader del centro-sinistra che, con noi, hanno criticato per un intero
lustro l'esiguità degli interventi della Moratti, oggi, addirittura,
gioiscono. A sentir loro il recente decreto per le 20.000 immissioni
in ruolo sono un grande passo per la risoluzione del precariato. Ma
sanno farli due conti?
Proviamo a porre un problema facile facile al nuovo ministro e agli ex
insegnanti, oggi sindacalisti per professione. Se le cattedre, a vario
titolo vacanti nel 2005/2006, sono state oltre 120.000 e, per i
prossimi pensionamenti, se ne libereranno altre 37.000 a settembre
prossimo e altre 100.000 entro il 2007, quanto tempo occorre per
precarizzare l'intera scuola italiana? Ci obietteranno: vorremmo ma
non ci sono le risorse.
Delle due l'una: o Prodi, Padoa Schioppa, Fioroni & company credevano
di andare a governare l'Eldorado o non hanno voglia né idee. Per
queste suggerirei loro di puntare, finalmente, su obiettivi di
sinistra. Quali? Magari un evasore in meno per un educatore in più;
lotta all'elusione di tanti per l'istruzioni a tutti; meno rendite
finanziarie per migliori cure sanitarie. E la lista potrebbe
continuare.
Gianfranco Pignatelli per i C.I.P. -
Comitati Insegnanti Precari