Spagna: l’educazione civica secondo Zapatero.
da
Tuttoscuola del 19/7/2006
Dal 2007-2008, a partire dai dieci anni,
gli allievi delle scuole spagnole studieranno una nuova materia,
l’"Educazione alla cittadinanza e ai diritti umani". Sarà una materia
obbligatoria, e a differenza dell’insegnamento della religione, che
diventa facoltativo, concorrerà alla valutazione del profitto
scolastico degli allievi.
La duplice operazione – dentro il curricolo l’educazione alla
cittadinanza, fuori l’insegnamento della religione – è coerente con la
visione laica della scuola e della società che contraddistingue
l’azione del governo Zapatero, ma forse anche per la simultaneità dei
due atti, è stata interpretata dalla Chiesa spagnola come un attacco
alla sua tradizionale funzione di guida spirituale e morale.
Tra i contenuti della nuova disciplina compariranno infatti, a seguito
dell’approvazione di una apposita mozione parlamentare, non solo i
valori universali sui quali c’è generale consenso (la democrazia, i
diritti umani, il pluralismo, la condanna del razzismo, la parità tra
i sessi ecc.) ma anche i nuovi diritti civili frutto della
legislazione di impronta laica voluta dal premier Zapatero, e tra
questi anche la legge che consente il matrimonio tra omosessuali.
La spagnola "Educazione alla cittadinanza e ai diritti umani" presenta
qualche affinità con l’italiana "Educazione alla convivenza civile",
prevista dalle "Indicazioni nazionali" della riforma Moratti,
soprattutto per quanto riguarda i valori universali, ma se ne
differenzia per l’accento che pone sulla recente legislazione "laica",
che non trova peraltro analogie in Italia né nel programma dell’Unione
né in quello del governo Prodi.