Colpo al precariato nella scuola: 3.500 gli ingressi nel settore tecnico-amministrativo. di Maristella Iervasi, da l'Unità dell'1/7/2006
IL MINISTRO GIUSEPPE FIORONI ci ha provato in tutti i modi ad immettere in ruolo più di 23.500 persone tra docenti e personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi). Ha chiesto a Padoa Schioppa il raddoppio dei numeri delle assunzioni dei precari nelle scuole italiane, ma non c’è stato niente da fare: si è dovuto accontentare del granello di sabbia nel mare del precariato deciso, approvato e finanziato dal suo predecessore: Letizia Moratti. Per ora, dunque, il decreto firmato ieri da Fioroni contiene le nomine fissate dalla “maestrina dalla penna rossa” e riporta quel numeretto considerato alla stregua di una gentile concessione. Ma le intenzioni del governo Prodi sono chiare: la piaga del precariato va sanata. E il ministero di viale Trastevere ha messo al lavoro una squadra di tecnici esterni con un compito preciso: effettuare l’operazione di verità sui costi del sistema scolastico. In pratica, la task-force dovrà accertare a quanto ammonta la differenza tra i costi veri di un precario (compreso l’aspetto sociale) e quelli determinati dalla sua assunzione.
Ma torniamo al decreto. Le 23.500 nomine non
coprono tutti i precari esistenti. Le 3.500 assunzioni del personale
ausiliario, amministrativo e tecnico sono state inserite dalla Moratti
solo dopo le proteste dei sindacati confederali e di categoria: i
posti liberi per i cosiddetti Ata sono 70mila. Per quanto riguarda i
docenti, le assunzioni di 20.000 persone (da stabilizzare ne restano
80mila) non coprono neanche il turn over di quanti andranno in
pensione dal 1° settembre prossimo: dai 25 ai 27mila. Il provvedimento
del Consiglio dei ministri di ieri è stato quindi accelerato per non
incorrere nei tagli per far quadrare i conti dello Stato. «Si
inserisce in un piano di interventi finalizzati alla soluzione del
problema», ha commentato il ministro Fioroni.
I nuovi assunti scuola per scuola, regione per regione Sono in tutto 20mila gli insegnati assunti a tempo pieno in seguito al provvedimento approvato di ieri. Appartengono a scuola dell’infanzia (2.253), primaria (5.545), secondaria di I grado (4.345), secondaria di II grado (5.143). Sono 2.540 i nuovi insegnanti di sostegno. La regione che beneficerà dell’assunzione del numero più alto di insegnanti è la Lombardia (3.057), seguita da Campania (2.047), Lazio (1.849) e Sicilia (1.814). Questo il quadro dei nuovi assunti nelle altre regioni: Veneto (1.602), Piemonte (1.561), Emilia Romagna (1.535), Puglia (1.401), Toscana (1.306), Sardegna (737), Calabria (608), Marche (522), Liguria (483), Friuli Venezia Giulia (443), Abruzzo (415), Umbria (278), Basilicata (208) e Molise (134). |