“La scuola di Stato è superata”/2. da TuttoscuolaNews, N. 254, 17 luglio 2006
La destatalizzazione del sistema scolastico in direzione di una compiuta autonomia (anche finanziaria) di tutte le scuole, proposta dal cardinale Scola nella sua intervista al “Corsera”, presenterebbe a suo avviso i seguenti vantaggi: “maggiore creatività pedagogica, maggiore libertà quanto ai programmi, ai contenuti, ai metodi di insegnamento, una sana e controllata emulazione, capacità di non escludere l'elemento del rigore nel perseguire l'eccellenza, miglior nesso col mondo del lavoro”. Non si andrebbe verso la frantumazione del sistema perché lo Stato, attraverso l'accreditamento, manterrebbe il controllo degli standard di qualità delle scuole e garantirebbe il rispetto della Costituzione, “soprattutto che la scuola sia aperta a tutti, gratuita e di qualità”. Si nota qui una certa affinità con le proposte avanzate anche recentemente dalla associazione “Treellle”, che sostiene anch'essa un'interpretazione “forte” dell'autonomia delle scuole, ma non si spinge a chiedere, in pratica, la revisione dell'art. 33 della Costituzione (quanto meno del “senza oneri per lo Stato”) e il superamento della “parità” scolastica. Non mancano comunque, nell'analisi del cardinale Scola, echi e richiami a un filone del cattolicesimo liberale che fu attivo nell'immediato dopoguerra, e che ebbe tra i suoi sostenitori Guido Gonella (che da ministro però fece altre scelte) e Giovanni Gozzer, e più recentemente Dario Antiseri. Si preannuncia un dibattito vivace. |