Il ministro Tommaso Padoa-Schioppa lancia
l”allarme: troppi insegnanti.
Scuola, c'è da tagliare
Altro che nuove assunzioni.
ItaliaOggi del
24/6/2006
Non c”è da assumere, nella scuola, c'è da
tagliare. Ci sono troppi insegnanti, in rapporto al numero di
studenti, 3 a 12, ha accusato Padoa-Schioppa. Un messaggio, quello
lanciato dal ministro dell'economia, che ha lasciato di sale il
collega dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, che proprio in questi
giorni ha inviato a via XX Settembre una richiesta di autorizzazione
per raddoppiare le assunzioni previsti dal governo Berlusconi: non più
20 mila nuovi insegnanti a tempo indeterminato a partire da settembre,
ma 40 mila. La domanda riguarda anche il personale ausiliario, tecnico
e amministrativo: 3.500 nuovi assunti, che si aggiungerebbero ai 3.500
già previsti.
“Ben venga un giro di vite, ma sugli sprechi non
sulle risorse”, ha commentato Fioroni. “La cura di Padoa-Schioppa
rischia non di guarire ma di far aggravare il paziente”, hanno
rincarato la dose i sindacati.
Insomma, il lavoro della diplomazia di Fioroni per ottenere un decreto
legge di assunzione entro metà luglio si annuncia tutto in salita. I
vertici del ministero hanno evidenziato ai colleghi dell'economia che
le 40 mila assunzioni andrebbero a coprire i pensionamenti, che
dovrebbe attestarsi sulle 37 mila uscite. Non avrebbero invece effetti
sui posti vuoti in organico. Posti, circa 68 mila per i soli docenti
su oltre 750 mila, che comunque poi ogni anno vanno coperti attraverso
i supplenti.
“La scuola italiana merita di più”, ha detto oggi Fioroni, “è vero che
tagliare gli sprechi è fondamentale e necessario, ma solo se questo
non si traduce in una decurtazione dei diritti”. E proprio per evitare
sforbiciate indiscriminate, Fioroni ha annunciato l'attivazione di un
gruppo di lavoro anti-sperperi che si metterà a spulciare il bilancio
del ministero per individuare dove colpire.
Un secco basta alle penalizzazioni è arrivato dai sindacati di
settore. “Non siamo disponibili a subire tagli e ci aspettiamo dalla
coalizione che ha vinto le elezioni la realizzazione degli impegni
sottoscritti per la scuola a partire proprio dall'incremento degli
investimenti”, ha avvertito il segretario generale della Flc-Cgil,
Enrico Panini. Quanto alle classi con 12 bambini e 3 insegnanti che,
secondo Padoa-Schioppa, testimonierebbero l'esigenza di ridurre le
spese, Panini ha fatto notare che le classi funzionanti nella scuola
statale “sono sempre costituite da un numero di studenti regolarmente
superiore ai limiti consentiti dalla legge”. Non si possono riproporre
misure restrittive “in settori che da oltre dieci anni sono stati
oggetti di tagli, in termini di risorse umane e finanziarie ogni oltre
limite di tollerabilità”, fa notare il segretario generale della Cisl
scuola, Francesco Scrima. E avverte: “Se si vorranno perseguire
politiche devastanti, come quella annunciata, saremo pronti a
contrastarla con la mobilitazione della categoria”. La spesa per
l'istruzione “non può essere ridotta, perché”, ricorda il segretario
generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, “l'Italia già spende poco
sia in rapporto al PIL sia rispetto agli altri paesi europei, mentre
servono investimenti aggiuntivi”: il 4,8% di pil contro il 6,1%.