Fioroni svuota le casse della Moratti.

Autorizzata una spesa di 63 milioni di euro. Ne restano 27

 ItaliaOggi del 13/6/2006

 

C'erano tutte le condizioni. C'era l'emergenza, gli esami di stato sono alle porte, c'era l'opportunità politica, non è ben iniziare un mandato tra le proteste degli insegnanti e dei sindacati. Mancavano solo i soldi. Ma sono stati trovati, pure quelli. Attingendo alle casse della riforma Moratti. E così, il consiglio dei ministri di venerdì scorso ha approvato il decreto legge, proposto dal responsabile dell'istruzione, Beppe Fioroni, che consente di pagare i docenti impegnati nelle commissioni della prossima maturità (si veda ItaliaOggi di sabato scorso).

Lo aveva annunciato lo stesso Fioroni, appena insediato: c'è un buco sul capitolo maturità di almeno una cinquantina di milioni di euro, a cui si sommano i debiti maturati negli anni passati, sempre sullo stesso versante. ´È un atto dovuto intervenire', aveva promesso Fioroni. Promessa mantenuta pochi giorni dopo. A spese della riforma Moratti, uno dei pochi capitoli su cui vi fosse disponibilità di liquidi, ha argomentato il dicastero. Ai 63 milioni di euro, che il decreto legge mette a disposizione per gli esami di stato, si provvede infatti ´mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 92, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, iscritta, ai sensi del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, sull'unità previsionale di base 2.1.5.3, capitolo 1284, dello stato di previsione del ministero dell'istruzione per l'anno finanziario 2006'.


La legge richiamata dal decreto è la Finanziaria 2004, che ha stanziato 90 milioni di euro per attuare il piano programmatico di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 28 marzo 2003, n. 53.

In attesa delle decisioni che il nuovo governo assumerà nel merito della riforma Moratti, Fioroni ne ha prelevati 63, di milioni. Si trovano così a doversi spartire una torta di soli 27 milioni di euro, e non più dei 90 iniziali, gli interventi di orientamento contro la dispersione scolastica, il nuovo diritto-dovere di istruzione e formazione, gli interventi per lo sviluppo dell'istruzione e formazione tecnica superiore e per l'educazione degli adulti e anche l'istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione.

 

Pilastri dell'impalcatura morattiana.

Nel determinare il fabbisogno per la maturità 2006 il dicastero di viale Trastevere ha conteggiato un onere medio per istituto di 19 mila euro (si veda la tabella in pagina). Per l'anno in corso sono stati nominati, rileva una relazione tecnica del ministero, 5.425 presidenti per 21.697 classi. Lo stanziamento disponibile (ex Finanziaria 2002) è di 40 milioni di euro.

Troppo poco, a fronte del raddoppio delle commissioni, previste sempre dalla Finanziaria 2002. Servono almeno altri 63 milioni. Già, perché mentre prima c'era una commissione ogni due classi, la manovra del 2002 ne ha previste in un rapporto di 1:1. Senza però adeguare i fondi in proporzione.

Per il 2006 il problema ora dovrebbe essere risolto. Resta il pregresso.