La Brooklyn Free School nasce dal progetto di
Alan Berger
Alla base del metodo di insegnamento libertà e democrazia
Una scuola dove sono gli studenti
a decidere le materie da seguire.
Al momento 35 iscritti tra 5 e 15 anni, costo
20mila dollari l'anno
Una concezione anticonformista che ha scatenato polemiche
la Repubblica del
3 giugno 2006
NEW YORK - Una scuola dove a decidere le materie
sono i 35 studenti iscritti, seguendo il metodo della maggioranza, e
dove l'imperativo è dicutere sempre, di tutto. Si chiama Brooklyn Free
School, il progetto di Alan P. Berger, che ha preso il via nel
settembre del 2004 a New York.
Il principio su cui si basa è offrire agli studenti, dai 5 ai 15 anni,
un sistema di apprendimento alternativo, basato su libertà e
democrazia intesi non come concetti astratti, ma come valori reali e
raggiungibili. Un metodo più elastico rispetto a quello tradizionale
adottato dalla maggior parte delle scuole e università americane. E
questa concezione anticonformista degli studi non ha tardato a destare
sospetti e polemiche, forse anche a causa di quei ventimila dollari
che costituiscono la retta annua per ogni studente.
La Brooklyn Free School si contrappone in modo netto ai luoghi comuni
e alle classificazioni delle scuole del resto del Paese tentando di
scardinarli: gli studenti sono liberi di seguire le proprie
inclinazione, che vengono anzi incentivate. Nessuna pressione o
aspettativa, ma soprattutto l'ammissione ai corsi non è condizionata
dall'appartenenza etnica o dallo stato sociale dei bambini. Resta da
vedere se la scuola del "laissez-faire" riuscirà a sfornare studenti
di livello, dimostrazioni viventi che il metodo adottato da Berger è
effettivamente quello vincente.