Ieri il primo faccia a faccia dei ministri
Nicolais e Fioroni con sindacati
P.a., si riparte dai contratti.
Sul piatto questioni finanziarie per scuola e
precari
di Alessandra Ricciardi,
ItaliaOggi del
14/6/2006
Doppia partita governo-sindacati sul pubblico
impiego. Si è tenuto ieri il primo faccia a faccia sul rinnovo dei
contratti di 3,5 milioni di dipendenti pubblici e sulla riforma della
scuola. È stata la prima occasione ufficiale di incontro tra i
ministri della pubblica amministrazione e innovazione, Luigi Nicolais,
e della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, con i rappresentanti
sindacali delle rispettive categorie Incontri in cui le parti hanno
preso le reciproche misure, focalizzati i temi caldi. Ed è subito
emersa la necessità di un vertice politico a palazzo Chigi, tanto dal
primo quanto dal secondo fronte. Perché non ci sono solo questioni di
merito da affrontare ma anche, a monte, finanziarie. Tanto per i
contratti quanto perla scuola, ma anche per le assunzioni dei precari
e l’innovazione tecnologica, sono necessari investimenti. Una
richiesta, questa, che ha accomunato i sindacati presenti ai due
tavoli al di là delle specificità dei settori di appartenenza. E per
avere una risposta, serve un vertice politico.
La mina contratti.
Ripartire dalla riforma della pubblica amministrazione. E’ questo il
primo punto nell’agenda del ministro della funzione pubblica e
innovazione. Un proposito condiviso dai sindacati. Che hanno subito
però rimarcato la necessità di avviare un tavolo di confronto sulle
modalità attuative. Ed è all’insegna del confronto che si è poi chiuso
il faccia a faccia con le diverse sigle (Cgil, Cisl, Uil, Cida, Cisal,
Confsal, Confedir): ci saranno vari tavoli tecnici per entrare nel
merito dei vari problemi del settore. «C’è un problema dirompente ed è
quello del rinnovo dei contratti di 3,5 milioni di dipendenti
pubblici, per i quali la Finanziaria 2006 ha stanziato risorse
irrisorie», ha detto Antonio Foccillo, segretario confederale della
Uil. «Ora dobbiamo capire cosa ha intenzione di fare il governo per il
2007. E le intenzioni vanno messe nero su bianco, anche perché ci sono
scadenze ineludibili, quella del Dpef, prima, e della manovra, poi».
Secondo alcune stime le risorse presenti a oggi sul piatto
«consentirebbero dì dare aumenti per circa 10 euro al mese, una
beffa», commenta il segretario della Cisl pa, Rino Tarelli. C’è poi il
nodo dei precari: «Va previsto un piano di assunzioni di tutti i
lavoratori precari sui posti di organico», ha chiesto Michele Gentile,
segretario della Cgil funzione pubblica, «e una diversa articolazione
del lavoro flessibile». A tutti Nicolais ha risposto di condividere le
proposte e le necessità. Sul da farsi, però, si vedrà. Con i tavoli
tecnici di confronto, in primo luogo.
La riforma da fare a scuola.
Modifiche alla composizione delle commissioni per gli esami di
maturità, particolare attenzione alla formazione tecnica, innalzamento
dell’obbligo scolastico a 16 anni. Sono questi gli orientamenti del
ministro dell’istruzione, Giuseppe Fioroni, nel primo incontro coni
sindacati. Un incontro che ha segnato una forte discontinuità rispetto
alla precedente gestione. «Servono», ha spiegato al termine della
riunione Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola,
«interventi urgenti sul primo ciclo di istruzione e in particolare su
tutor, 18 ore, ripristino del tempo pieno e prolungato. Quanto al
secondo ciclo», ha aggiunto, «ci sono i tempi per avviare una
riflessione comune ed eliminare le storture e le iniquità contenute
nel decreto varato dalla Moratti». Positivo anche il commento del
leader della Flc Cgil, Enrico Panini. «Abbiamo chiesto di cancellare
la legge Moratti». Anche Panini si è soffermato sull’emergenza
precariato sottolineando la necessità di varare un piano che, a
partire dal settembre 2006, a tappe forzate immetta in ruolo almeno
150 mila docenti e Ata». Secondo Massimo Di Menna, segretario generale
della Uil scuola, «va apprezzato il fatto che il ministro intenda
affrontare le questioni aperte con un confronto continuo con il
sindacato. Oltre alla questione del contratto, «sono urgenti un piano
pluriennale per risolvere il precariato e un provvedimento che dica
con certezza come sarà nel 2007- 2008 la scuola secondaria».
Soddisfazione hanno espresso Rino Dì Meglio,
segretario della Gilda, e il
sindacato autonomo Snals.