Scuola e referendum
L’Unione contro l’istruzione
a scartamento territoriale.
da
Tuttoscuola del 17/6/2006
C’è anche la scuola con tutte le sue
potenziali caratterizzazioni regionali legate alla Riforma
Costituzionale per cui si andrà al voto nei prossimi giorni, tra gli
argomenti che giustificano il no di presidenti di regioni e province
dell’Unione riunitisi nei giorni scorsi a Roma.
"C'è già l'esperienza negativa della Costituzione europea - ha fatto
osservare, nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio, il
presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo - che non è decollata
proprio perché calata dall'alto. Ed anche in questo caso non è stata
cercata la partecipazione dei territori e delle istituzioni locali".
E se per il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero il
problema principe sembra essere quello della sanità, "sarei costretto
a costruire un sistema sanitario per la mia regione, ma con le risorse
che dispone la Calabria questo non sarebbe nemmeno possibile. Sarei
costretto a far pagare le prestazioni sanitarie ai miei concittadini e
ci troveremmo con un'Italia spaccata in due, alla vigilia di una
insurrezione civile. Per questo chiedo di votare no anche ai
rappresentanti del centro destra del sud Italia" ha dichiarato; il
presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ha fatto notare
le incongruenze che verrebbero introdotte in materia di sanità, dove
le Regioni potrebbero 'privilegiare', nell'assistenza, i propri
abitanti rispetto a quelli provenienti da altre regioni e nella
scuola, dove potrebbero essere introdotti 'pezzi' di programmi decisi
dai governi regionali, dunque dalla politica".