Da un'indagine Doxa emerge che la ricorrenza che
rimane di più nella mente
dei giovani è quella del 2 giugno. Per il resto è una figuraccia. Bene
gli over 65
Ragazzi "rimandati" in Storia
"Cos'è successo l'8 settembre?".
Salvo Intravaia, la Repubblica del
2 giugno 2006
Ventiquattro maggio 1915, quattro novembre 1918,
dieci giugno 1940, otto settembre 1943 e due giugno 1946 sono date
importanti per la storia del nostro Paese. Ma quanti le ricordano?
Otto giovani, di età compresa fra i 15 e i 34 anni, su 10 ricordano il
2 giugno come Festa della Repubblica, ma per il resto è una
figuraccia.
A confermarlo è l'ultimo sondaggio condotto dalla Doxa "Sul ricordo
delle date storiche" da parte dei cittadini italiani. L'indagine è
stata condotta su un campione rappresentativo di 1.002 soggetti. A
sorpresa, fra i giovani (15/34 anni) è proprio il 2 giugno la data più
"ricordata". Addirittura più degli over 35 che, anche per l'anno della
ricorrenza - il 1946 - dovrebbero o potrebbero avere ricordi più
nitidi.
Fra coloro che hanno più di 55 anni, hanno risposto correttamente alla
domanda "Quale evento storico o ricorrenza le ricorda il due giugno?"
in 7 su 10. Le cose vanno in modo decisamente diverso per le altre
quattro "date storiche". Pochi (appena 25 giovani su 100) ricordano
che il quattro novembre è commemorato come Festa delle forze armate o
Anniversario della vittoria dell'Italia della Prima Guerra Mondiale.
Sono invece più della metà (il 56 per cento) gli over 55 che
rispondono correttamente alle domande sul 4 novembre. E il ricordo si
perde del tutto se le domande riguardano il 10 giugno o il 24 maggio.
Date che dai più sono state studiate a scuola almeno in un paio di
occasione: alla scuola media e al superiore. Solo un giovane su 10,
forse per motivi freudiani, ricorda gli eventi che hanno fatto passare
alla storia queste due date: entrata in guerra dell'Italia
rispettivamente nel secondo e nel primo conflitto mondiale.
Migliorano, ma di poco, i ricordi sull'otto settembre, firma
dell'armistizio e sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale.
Ancora una volta sono i giovani a prendere un brutto voto: solo 2 su
dieci danno risposte corrette o attinenti con la data in questione. I
meno giovani, sempre sull'otto settembre, riescono a raggranellare
qualche risposta corretta in più. Come la prenderanno i prof di storia
"cotanta ignoranza"?