AUTONOMIA/Indagine sui progetti delle scuole emiliane. Attenti a orientare Dispersione, nuove ricette cercansi. di Benedetta P. Pacelli ItaliaOggi del 20/6/2006
Accogliere gli studenti nel passaggio da un
ordine di scuola all'altro, rispondere al problema della scarsa
motivazione allo studio od orientare coloro che hanno intrapreso un
percorso formativo sbagliato. Sono queste alcune delle esperienze
messe in campo negli ultimi anni da istituti, associazioni dei
genitori della scuola e centri dei servizi amministrativi provinciali
della regione Emilia Romagna. È ciò che è emerso dalla ricerca che
l'ufficio scolastico della regione, guidato da Lucrezia Stellacci, ha
commissionato al dipartimento di sociologia dell'università di Bologna
per fare il punto sulle esperienze già adottate per contrastare il
fenomeno della dispersione scolastica. E per capire se la strada verso
la risoluzione al problema è quella giusta e se tali esperienze
possono essere o meno replicate. L'indagine è partita dalla richiesta
ad alcuni enti a carattere locale o regionale di segnalare due
esperienze a loro conoscenza. A questi è stato inviato un questionario
per raccogliere informazioni sulle finalità, la cultura organizzativa,
l'integrazione e le risorse messe in campo per contrastare la
dispersione. I dati raccolti hanno riguardato 34 esperienze che
toccano tutte le province della regione e che hanno avuto come
destinatari principali gli studenti della scuola secondaria di I e II
grado, ma anche i giovani adulti che, per diversi motivi, non hanno
portato a termine un regolare percorso formativo. Ciò che è emerso è
che le esperienze sono state più che positive e a dirlo sono i dati
del triennio 2003-2005 che testimoniano una situazione in
miglioramento: la regolarità diminuisce lungo il percorso scolastico,
dalla scuola primaria fino alla conclusione della scuola superiore.
L'indice di irregolarità si mantiene sul 5% nel quinto anno della
scuola primaria, cresce verso l'11% in terza media e raggiunge il
massimo verso gli ultimi tre anni della secondaria di II grado. |