Precari, "il piano non si ferma" Da luglio partiranno le procedure per l'immisione in ruolo nelle scuole di prof e personale non docente. Bastico: "Allarmistiche le voci di un blocco" di Salvo Intravaia la Repubblica del 29 giugno 2006
E' ormai fatta per le immissioni in ruolo di 20 mila docenti e 3.500
Ata. Il ministero dell'Istruzione sta predisponendo i contingenti
regionali e provinciali per avviare tutte le procedure che completino
le assunzioni entro l'avvio del prossimo anno scolastico. Le
disposizioni saranno emanate i primi di luglio. Insomma, per gli
impiegati degli ex provveditorati agli studi (ora Centri servizi
amministrativi) e degli Uffici scolastici regionali sarà un'altra
estate calda, e non solo per le alte temperature.
Il piano del governo per il precariato.
"Il contingente di 20 mila più 3.500 immissioni in ruolo è chiaramente
insufficiente, ma è quello previsto dalla programmazione triennale del
precedente governo", spiega il più stretto collaboratore del ministro
della Pubblica Istruzione. E con un chiaro riferimento al collega
dell'Economia, Padoa Schioppa, aggiunge: "Stiamo lavorando perché
venga accolta questa idea sia i relazione per il turn over del
prossimo settembre", che prevede circa 30 mila pensionamenti, "sia per
le uscite dei prossimi anni, previste in 25/27 mila unità l'anno".
Insomma, se si continuasse di questo passo il precariato sarebbe
destinato ad accrescersi. Ma qual è il piano del governo Prodi? "C'è
un ragionamento in prospettiva: un piano pluriennale, che non è detto
debba essere necessariamente triennale, potrebbe anche essere
quinquennale, che tenga conto della programmazione delle uscite (i
pensionamenti, ndr), delle eventuali modifiche delle cattedre della
scuola secondaria di secondo grado e di nuove modalità di reclutamento
degli insegnanti nell'ottica del superamento del precariato". I numeri. Ma quanti sono i posti attualmente liberi che anche il prossimo anno scolastico saranno coperti da precari? Attualmente le cosiddette disponibilità ammontano a 62.046 posti. Il grosso, rispettivamente 17 e 16 mila cattedre, è nella scuola primaria e al superiore. Tolte le 20 assunzioni in vista per il prossimo mese di agosto ne rimarrebbero vacanti 42 cui occorre sommare 30 mila pensionamenti. Per il personale Ata i numeri sono ancora più consistenti. A fronte di 3.500 assunzioni e 8 mila pensionamenti ad oggi nelle scuole italiane ci sono oltre 78 mila posti vacanti. A conti fatti, per impostare il piano pluriennale di assunzioni, il governo Prodi potrà partire da un 'budget' di circa 52 mila posti vacanti per i docenti e 83 mila per bidelli & co. E nei prossimi anni, secondo un recente conteggio effettuato dallo stesso ministero dell'Istruzione, lasceranno la cattedra oltre 200 mila insegnanti, quanto basta per dare concretezza alle parole del vice ministro Mariangela Bastico. |