Niente 'bonus' per le scuole paritarie. Però . . .

da Tuttoscuola del 19/6/2006

 

"Chi ci ha preceduto non ha rifinanziato il bonus per il 2007. E rispetto al governo D’Alema mancano 167 milioni di euro a disposizione della parità scolastica". Sono le parole con le quali il ministro Fioroni ha seccamente replicato alle critiche rivoltegli in merito alla mancata "salvaguardia del pluralismo educativo" da esponenti del centro-destra (sen. Giuseppe Valditara, AN, e on. Valentina Aprea, Forza Italia).

"Certo, per la Finanziaria", ammette Aprea, "ma almeno poteva dire ‘confermeremo ciò che è stato dato’...". E invece no. Evidentemente Fioroni si è fatto carico delle polemiche che una sua iniziativa di rifinanziamento del "bonus" avrebbe provocato, in questo momento, all’interno della maggioranza, soprattutto da parte della Rosa nel pugno, e ha voluto raccogliere l’invito rivolto da Prodi ai suoi ministri, "esternatori" e non, ad attenersi rigorosamente al programma concordato.

Va detto che nelle 281 pagine della piattaforma programmatica dell’Unione non c’è alcun cenno al problema, e anche nel documento preparatorio (37 pagine) predisposto dal gruppo di lavoro dell’Unione su Scuola, Università e Ricerca, coordinato dalla on. Franca Bimbi (datato 25 novembre 2005), l’argomento non viene trattato. L’unico accenno si trova nel paragrafo dedicato all’autonomia, dove compare la seguente affermazione:
"L’autonomia è articolazione del sistema unitario nazionale, un sistema pubblico costituito dalle scuole statali, dalle scuole pubbliche non statali e dalle scuole paritarie".

E forse è a partire da questa definizione del
"sistema pubblico", che ha le sue radici nella legge n. 62/2000, varata dal centro-sinistra, che potrà muovere una riflessione non sul finanziamento diretto delle scuole paritarie, precluso dalla Costituzione, ma, per esempio, sul sostegno selettivo e premiante all’innovazione e al miglioramento dei risultati: un obiettivo che non potrebbe non coinvolgere a pieno titolo anche le scuole paritarie.