Quando gli insegnanti . . .
. . . frodano gli alunni.
Silvana La Porta, da
DocentINclasse, 26/6/2006
Certo che la scuola italiana è davvero diventata
un luogo ameno. Forse per una strana forma di rispetto della sua
illustre etimologia, se la skolè per i greci era il tempo libero, da
qualche anno a questa parte si cerca in tutti i modi di farla
assomigliare ad una rilassante passeggiata.
E d’altronde la società odierna vuole vivere senza pensieri e
preoccupazioni, perché la sacra istituzione educativa dovrebbe
scontentarla? Dunque, cari docenti, facciamo sì che l’alunno viaggi
veloce, aereo e sorridente verso la naturale, e non più ambita, meta
del diploma.
Innanzitutto niente stress, mi raccomando, insegnanti sorridenti,
premurosi, comprensivi, dall’atteggiamento familiare e amichevole;
niente facce burbere, truci, minacciose, quelle erano buone un tempo,
vuoi fare tornare a casa i tuoi alunni stanchi e infelici?
Poi pochi compiti, d’accordo? Che pretendi, non ce la fanno proprio
con quella vertiginosa marea di impegni pomeridiani. E d’altronde,
vuoi mettere? Un ragazzo di oggi è molto più completo dei giovani di
un tempo. Sa suonare, cantare, ballare, cavalcare, giocare a tennis e
rugby, tirar di scherma e…beh, magari scrive maluccio e parla ancor
peggio…ma che importa? Oggi conta essere come e meglio dell’omerico
Ulisse, di ingegno multiforme e cangiante per cogliere tutte le
opportunità della vita.
Infine, ed è questa la cosa più importante, niente bocciature. No, no,
no, qui non ci siamo proprio. La bocciatura no. Vuoi finire come
l’anno scorso quegli insegnanti del liceo classico Beccaria che hanno
cassato cinque ragazzi all’esame di stato? Naturalmente le mamme hanno
protestato, ricorsi a non finire e contenziosi vari. E tu, dimmi, che
hai fatto tu per capirli, comprenderli, recuperarli, salvarli?
Uno psicoterapeuta li ha definiti socievoli, curiosi, alle prese con
le contraddizioni e le incertezze tipiche dell´età; e altrettanto
"normalmente" goliardici e giocosi. E tu, insegnante, tu non hai
capito niente. La meriteresti tu, la bocciatura.
E ci fai la figura del professore di quella famosa barzelletta., che
chiede al famigerato Pierino: “Che cos’è una frode?”. Pierino
candidamente risponde: “Una frode sarebbe se lei mi bocciasse”. Allora
il professore, irritato: “Come sarebbe a dire?”. E Pierino: “Il codice
dice che è colpevole di frode chi approfitta dell’ignoranza altrui per
fargli danno.”
Silvana La Porta