Il piano di Giuseppe Fioroni, ministro della
Pubblica Istruzione
che annuncia un tavolo con l'Unione delle Province italiane
Scuola e sicurezza, ora si cambia
"Subito i fondi e niente proroghe".
Salvo Intravaia, la Repubblica dell'8 giugno 2006
L'impegno non è dei più facili: trovare subito
le risorse per mettere a norma gli edifici scolastici. E' uno dei
primi impegni che il governo intende affrontare nel settore dell'
istruzione. Lo assicura il ministro Giuseppe Fioroni che aggiunge: "Lo
sforzo del governo sarà trovare le risorse necessarie per garantire la
messa in sicurezza degli edifici scolastici e, soprattutto, potenziare
l'autonomia, dando così alle nostre scuole la possibilità di potersi
esprimere al meglio senza gravare, per le spese, sui genitori".
Dunque, niente più proroghe sul tema della sicurezza. Ma c'è da
chiedersi quale sarà lo scenario dopo il 30 giugno, termine ultimo per
rendere più sicure le scuole italiane. Al ministero della Pubblica
Istruzione vogliono cambiare registro rispetto al passato. D'altronde,
numeri alla mano, ogni anno sono oltre 8 milioni - fra alunni,
insegnanti, non docenti e dirigenti - coloro che quotidianamente
affollano i 40 mila edifici scolastici sparsi sul territorio. "Il
precedente governo, per due anni, non ha finanziato la legge 23, la
norma che doveva fornire i fondi per l'edilizia scolastica. E, per
evitare rogne a Comuni e province ha prorogato i termini al 30 giugno
2006".
Ma qual è il piano di Fioroni? In tempi brevi il
ministro incontrerà i rappresentanti dell'Upi, l'Unione delle province
italiane, che sovrintendono alla sicurezza delle scuole superiori e
sarà quella la sede in cui si cercherà di capire la reale entità del
problema.
"Del resto non è possibile giocare a scaricabarile - spiegano da viale
Trastevere - lasciando gli enti locali da soli a risolvere il
problema". Ma senza proroga si corre il rischio che la magistratura
possa chiedere, come è avvenuto pochi mesi fa in Puglia con tre
strutture appena costruite, la chiusura delle scuole. Sembra, dalle
ultime statistiche, che almeno metà degli istituti italiani non
rispettino le norme previste dalla legge in tema di sicurezza. Eppure,
con un po' di impegno, qualcosa si sarebbe già potuto fare. Ma i
numeri sono impietosi.
Positivo il giudizio del Codacons sulla posizione assunta del ministro
Fioroni. Anche se, precisa, i dati del ministero in materia sono
sbagliati per difetto. Secondo le stime dell'associazione sarebbero
circa il 75% scuole italiane "non a norma", a fronte del 57% degli
edifici scolastici privi addirittura del certificato di agibilità
statica dell'immobile. E come se non bastasse sono 90 mila gli
incidenti che si registrano ogni anno.