i  soldi per il tutor

finanziano il "buco" degli Esami di Stato.

di R.P. La Tecnica della Scuola del 15/6/2006

 

Lo ha chiarito Alba Sasso (Ulivo) presentando il provvedimento in Commissione Istruzione alla Camera. Contraria la minoranza. Ma i deputati dell'Unione si affrettano a chiarire che il provvedimento non significa che si voglia cancellare il tutor.

 

Per più di un’ora, nella seduta del 14 giugno, la Commissione Istruzione della Camera ha discusso del tutor previsto dalla riforma Moratti: in realtà l’argomento all’ordine del giorno era la conversione in legge del decreto legge n. 210 "Disposizoni finanziarie urgenti in materia di pubblica istruzione" finalizzato a coprire le spese degli esami di Stato.

Ma quando la relatrice Alba Sasso ha chiarito che la copertura finanziaria (63,8 milioni di euro) proviene dai fondi previsti per il pagamento del tutor, la discussione si è spostata proprio su questo punto.

La minoranza (in particolare Valentina Aprea e Fabio Garagnani di Forza Italia oltre ad Emerenzio Barbieri dell’Udc) pur dichiarandosi favorevole al provvedimento ha fatto rilevare il proprio dissenso sulle modalità di copertura finanziaria.

"Tale scelta - ha sottolineato Aprea - sembrerebbe tradurre la volontà di non proseguire il percorso iniziato per l'attuazione della funzione tutoriale dei docenti, interrompendo conseguentemente la discussione aperta con le parti sociali".

Numerosi gli interventi della maggioranza.

Antonio Rusconi (Ulivo) ha precisato che la decisione del Governo è un atto obbligato ma che "non si traduce nella volontà di cancellare la figura del tutor".

Anche Andrea Martella (Ulivo) ha ribadito che "la copertura finanziaria è una riduzione di autorizzazione di spesa e non un azzeramento di risorse destinate alla figura del tutor".

Titti de Simone (Rifondazione) ha invece sottolineato l’opportunità di "rimandare ad un'altra occasione la discussione sulla figura del tutor, che peraltro è ancora oggetto di contrattazione sindacale".

Alba Sasso, nella replica conclusiva ha rilevato che "l'individuazione delle risorse finanziarie nel provvedimento non rappresenta un escamotage per sottrarre stanziamenti alla figura del tutor".

Il dibattito poteva insomma essere l’occasione, per le forze di maggioranza, di mettere subito in chiaro che il tutor sarà azzerato; così non è stato, ma è probabile che sulla cautela dei partiti dell’Unione pesi non poco il timore di non riuscire a ottenere il via libera in Senato, dove potrebbe bastare l’assenza di un senatore per impedire l’approvazione del provvedimento.

Nel dibattito è intervenuta anche il sottosegretario Letizia De Torre che ha sottolineato che il provvedimento e la relativa modalità di copertura finanziaria è stato illustrato al forum degli studenti e dei genitori.

"Si è voluto così condividere con le organizzazioni del settore - ha aggiunto De Torre - gli orientamenti di un provvedimento così importante".

Sarà ora interessante conoscere le posizioni dei sindacati che, stando proprio alle dichiarazioni della Sottosegrataria, non sono ancora stati consultati su una materia che pure riguarda il rapporto di lavoro dei docenti.