Fioroni, dalla Russia con domande. ItaliaOggi del 6/6/2006
Basta con i tagli alla scuola pubblica. Mentre in Italia il ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ribadiva la necessità di una stretta alle spese pubbliche, a Mosca, dove ha partecipato a un vertice G8 sui problemi dell'educazione, il ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni, insisteva sulla necessità di un'energica inversione di tendenza. ´Perché in Italia si continua a procedere ai tagli quando il G8 ribadisce che la scuola è un bene pubblico? Perché da noi parlare di pubblica istruzione è ancora tabù?', si chiedeva Fioroni. Domande che avrà avuto modo di rivolgere direttamente al premier, Romano Prodi, in occasione del conclave di San Martino in Campo, che si è tenuto questo fine settimana. Prodi li ha voluti tutti a raccolta, i ministri, in un ristretto e riservato summit per addentrarli alle questioni di metodo (´coesione' è stata la parola chiave) e nello specifico della situazione dei zoppicanti conti pubblici italiani. Nonostante la quale, a dispetto della quale, va impressa una profonda svolta riformista. ´Dobbiamo avere il coraggio di stupire', ha detto Prodi. Sfida che Fioroni pare intenzionato a raccogliere. ´Chi non investe sull'istruzione è condannato a restare indietro', ha detto Fioroni, mettendo le mani avanti su eventuali tagli, ´dai fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici al rinnovo dei contratti del personale e persino al pagamento dei commissari degli esami di maturità'. Il ministro si fa forte della dichiarazione di Mosca sottoscritta all'unanimità non solo da tutti i ministri dei paesi G8 ma anche da quelli di sei nazioni invitate al vertice (Brasile, India, Cina, Messico, Sudafrica e Kazakhstan). ´La scuola è un bene pubblico, è il mezzo per favorire lo sviluppo e la cultura della legalità´, ha detto Fioroni, che ha lanciato una proposta: ´Facciamo dell'istruzione una grande questione nazionale'. Non è dato sapere quali siano state le risposte di Prodi. |