Al vertice di Mosca
sull'Istruzione
G8: basta tagli,
Fioroni chiede inversione tendenza.
da
Tuttoscuola del 2/6/2006
Basta con i tagli alla scuola pubblica: a
Mosca, dove ha partecipato ad un vertice G8 sui problemi
dell'educazione, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni ha
insistito sulla necessita' di un'energica inversione di tendenza.
"Perché in Italia si continua a procedere ai tagli quando il G8
ribadisce che la scuola è un bene pubblico? Perché da noi parlare di
pubblica istruzione è ancora tabù?", si chiede Fioroni. "Chi non
investe sull'istruzione e' condannato a restare indietro", avverte e
per questo gli sembrano fuori luogo tagli che vanno "dai fondi per la
messa in sicurezza degli edifici scolastici al rinnovo dei contratti
del personale e persino al pagamento dei commissari degli esami di
maturità".
Nell'auspicio che si apra un grande dibattito nazionale sui problemi
dell'educazione, il ministro si fa forte della "dichiarazione di
Mosca" sottoscritta all'unanimita' non solo da tutti i ministri dei
Paesi G8 ma anche da quelli di sei nazioni invitate al vertice
(Brasile, India, Cina, Messico, Sudafrica e Kazakhstan). "La scuola -
sottolinea la dichiarazione congiunta - è un elemento portante della
coesione sociale e dello sviluppo economico. E' un bene pubblico, deve
essere inclusiva e aperta a tutti, e' strumento per la conoscenza
delle scienze sociali e umanistiche, è il mezzo per favorire la
cultura della legalità".
Dopo aver messo in risalto come gli insegnanti siano una risorsa
preziosa da valorizzare al massimo, il documento rimarca che "è
indispensabile investire risorse pubbliche nella scuola e quest'investimento
deve essere accompagnato dalla verifica della qualità dei risultati".
I ministri del G8 (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran
Bretagna, Italia, Canada e Russia) sono per la messa a punto di uno
"standard di sapere condiviso a livello internazionale con indici di
valutazione chiari e riconoscibili". E caldeggiano una
"internazionalizzazione della scuola, fatta su reciprocità e
riconoscibilita' dei titoli di studio".
In altri punti-chiave della "dichiarazione di Mosca" (che servirà di
base per discussioni tra i capi di stato e di governo al vertice G8 in
calendario per metà luglio a San Pietroburgo) i ministri si soffermano
sul problema degli immigrati (ai quali "occorre consentire l'accesso a
nuove lingue e culture senza mortificare quelle di origine") e sulla
necessità di migliorare e modernizzare il sapere tecnico-professionale
alla luce dei bisogni della globalizzazione sociale ed economica.
A detta di Fioroni è necessario che l'Italia "tragga ulteriori
conseguenze" dal documento approvato nella metropoli russa,
impegnandosi anch'essa a fondo per rilanciare la scuola come "bene
pubblico". "Se tutti i paesi del mondo, comprese Cina, India e
Brasile, decidono di superare diffidenze e distanze per cooperare e
far crescere l'istruzione e l'educazione, anche noi in Italia -
afferma il ministro - dobbiamo trarre elementi di dialogo e
condivisione. Facciamo dell'istruzione dell'educazione una grande
questione nazionale".
"Governo e parlamento - incalza Fioroni - ricevono oggi dalla
dichiarazione del G8 di Mosca i punti qualificanti per una sfida che
dobbiamo vincere assieme. E' lo stesso pressante invito rivolto dal
governatore della Banca d'Italia Draghi. Chi non investe
sull'istruzione è condannato a restare indietro. Le priorità del G8
sono come la cornice e la tela del dipinto della nostra pubblica
istruzione. Colore e tecniche e sfumature diverse non devono impedirci
di dipingere un comune orizzonte per i nostri figli".