Nuove immissioni in ruolo negli istituti di ogni ordine e grado.
Ma restano scoperti altri 2423 posti.

Scuola, 1152 prof in cattedra.
Assunzioni entro luglio. I sindacati: non bastano.

La Gilda degli insegnanti "Numerosi precari resteranno tali".

di Bianca De Fazio, da la Repubblica ed. di Napoli del 25/6/2005

 

Entro la fine di luglio dovranno esser fatte, stando ai tempi dettati dal ministero per l'Istruzione, le immissioni in ruolo dei nuovi docenti, nelle scuole del Paese. Ventimila insegnanti da assumere a tempo indeterminato. Che si traduce, per Napoli e provincia, in 1152 posti da spalmare sulle scuole di tutti gli ordini e gradi. Un numero che, preso da solo, sembra una boccata d'ossigeno nell'asfittico mercato del lavoro. Ma che nasconde, in realtà, un bisogno effettivo pari a tre volte tanto: i posti vacanti sono, qui da noi, 3.575 e se solo 1.152 saranno i neoassunti, ancora troppe cattedre resteranno vuote. «Se si faranno solo 1.152 immissioni in ruolo, 2.423 posti resteranno vacanti e su di essi verrà nominato personale supplente», afferma Libero Tassella, il coordinatore del sindacato Gilda a Napoli. «Di questo passo il problema del precariato scolastico non si risolverà mai, mentre era proprio questo uno dei punti qualificanti del programma dell'Unione».

Le trattative tra amministrazione e sindacati per definire quali e quanti insegnanti assumere sono ancora in corso. Per la prossima settimana è in programma un incontro, ma intanto filtrano i primi dati. E si scopre che per la scuola dell'infanzia, a fronte di 632 posti disponibili, si prevede di assumere 204 insegnanti. Nelle scuole elementari sono invece 753 le cattedre scoperte, ma solo 243 saranno assegnate con contratti a tempo indeterminato. Non andrà meglio nelle scuole medie: 702 posti vacanti (tra i docenti delle varie discipline) e 226 quelli assegnati a nuovi assunti. Stesso discorso per le scuole superiori, dove a fronte di quasi mille posti disponibili ci saranno assunzioni per non più di 308 docenti. Infine il sostegno: 531 posti vacanti, solo 171 assunzioni a tempo indeterminato.

Una sola cattedra su tre, insomma, avrà un insegnante stabile, in grado di garantire continuità. Il resto sarà affidato ai supplenti, siano essi incaricati per l'intero anno o per periodi più brevi. Tant'è, la Gilda, ma anche altre organizzazioni sindacali, chiede di «incrementare il contingente delle immissioni in ruolo con l'assunzione su tutti i posti vacanti. Occorre andare verso la stabilizzazione dei rapporti di lavoro perché una scuola che si basa sul precariato è una scuola non degna di un paese civile e moderno, una scuola che non è in grado di formare al meglio i suoi studenti».

I docenti che dovranno essere assunti entro la fine di luglio (ma prenderanno servizio solo da settembre, con l'inizio del nuovo anno scolastico) saranno pescati per metà dalle graduatorie provinciali (quelle dei precari che già da anni lavorano nella scuola, per intenderci), per metà dalle liste dei vincitori di concorso. Intanto nelle scuole della Campania i dirigenti sono alle prese con le revisioni dei numeri di docenti per il prossimo anno: si tratta di adeguare gli organici di diritto (quelli assegnati dal ministero nei mesi scorsi) alle situazioni reali. Un'operazione che il nuovo ministro ha innovato, rispetto al passato, offrendo molte più opportunità per arricchire gli organici cosiddetti "di fatto": ad iniziare dalla possibilità di istituire nuove classi laddove quelle create risultino troppo numerose; o dall'assegnare tutte le ore di sostegno necessarie per gli alunni handicappati.