Fioroni.
«In arrivo il nuovo biennio delle superiori».
Il ministro: avrà diversi indirizzi, sui banchi
fino a 16 anni.
Presentato il piano del governo.
Anna Maria Sersale, da
Il Messaggero del
12/6/2006
Scuola, il governo è pronto a cambiare rotta. Il
ministero si è ripreso la dizione che aveva in passato, e il palazzo
umbertino di viale Trastevere torna ad essere il ”Ministero della
Pubblica istruzione”. Il cambiamento, annunciato, è ufficiale. E,
punto per punto, è ufficiale la piattaforma su cui si muoverà il
governo per modificare la riforma Moratti. «Non parto dall'idea di
un'abrogazione totale della legge, interverrò con la logica del
“cacciavite” - sostiene il ministro Giuseppe Fioroni - Cambieremo,
pezzo per pezzo, tutto ciò che non va.
D'altra parte non ho la smania di passare alla storia come il padre
dell'ennesima riforma totalizzante, che poi resta sulla carta. Non è
quella la cosa che conta, contano, invece i risultati». Dei grandi
annunci e delle riforme ”messianiche” la scuola è stanca. E Fioroni lo
ha capito. La scuola non ne può più di altalenanti ordini calati
dall'alto. Tra l'altro il ministro sa di avere un problema: i tempi
parlamentari. Per ripartire daccapo e rifare una legge ex novo
potrebbe trascorrere più di metà legislatura. A quel punto si entra in
zona Cesarini e con i decreti applicativi, che sono un passaggio
obbligato, si rischia di non arrivare alla fine. E' già successo alla
Legge Berlinguer (approvata e non attuata) e alla legge Moratti (solo
in piccola parte attuata). Dunque, Fioroni ha cambiato strategia, una
strategia che questo governo adotterà anche per altre leggi da
modificare: pragmatismo e piccoli interventi, che messi tutti in fila
fanno i grandi cambiamenti.
Ma quali sono i punti sul tappeto? Il primo in ordine di importanza è
l'innalzamento dell'obbligo a 16 anni, con il conseguente spostamento
dell'età per l'apprendistato nel lavoro. Il ripristino dell'obbligo
(non si parla più di diritto-dovere) si porta dietro la modifica
radicale del primo biennio delle superiori. «Dovrà essere - afferma
Fioroni - una risorsa contro la dispersione, che ancora oggi si aggira
intorno al 25-30%. Il nuovo biennio non sarà unico, ma unitario».
«Sarà un biennio di indirizzo, di orientamento - spiega il
viceministro Mariangela Bastico - Avrà indirizzi e materie diverse,
con una base di istruzione forte, con obiettivi culturali comuni,
quindi con una reale possibilità di utilizzare le passerelle per chi
deve spostarsi da un istituto all'altro».
Perché la riforma del biennio? «Per non fare la selezione a 14 anni,
ma a 16 - spiega ancora la Bastico - Scomparirà il doppio canale,
quello che equiparava la formazione professionale all'istruzione e
creava il precoce avviamento al lavoro». Fioroni aggiunge: «Puntiamo
alla scuola dell'equità e dell'eccellenza». E gli altri punti?
«Bisogna rimettere a posto i conti - sostiene Fioroni - visto il
disastroso “buco” di bilancio che abbiamo trovato. Ma visto che
abbiamo toccato il fondo ora possiamo solo aumentare. Basta tagli». Di
tutto questo si è parlato nel convegno organizzato a Roma dai Ds.
Le prime risposte il ministro vuole darle ai precari e ai portatori di
handicap. «Sto studiano con il Tesoro - dice Fioroni - la possibilità
di assumere in ruolo nuovi insegnanti, almeno a copertura di quanti
andranno in pensione, circa 30mila. E per l'handicap ho aperto con la
collega Turco un tavolo di lavoro, in modo da prevedere, anche con
delle deroghe, il sostegno necessario». Dunque, impegni per la «lotta
al precariato, al disagio sociale, all'handicap». Eppoi, «piena
attuazione dell'autonomia», «valorizzazione dell'istruzione tecnico
professionale» e «un nuovo rapporto con gli insegnanti».