Economia. La manovra correttiva prevista dal Ministro
secondo i sindacati potrebbe tradursi in un taglio al welfare e al pubblico impiego.
Per questo minacciano già battaglia

La medicina amara di Padoa Schioppa.

Renzo Francabandera  da Aprile On Line.info del 24/6/2006

 

Il vocabolario economico nazionale si intona alla lacrima: manovra dura, cura pesante, occhi per piangere. Sul tavolo del governo, la spinosa questione della manovra correttiva, su cui non pare esserci margine negoziale. Si deve fare.

Ma anche la necessità, adesso, di andare nello specifico. E capire, per ogni area di intervento, cosa fare e quali ipotesi sono allo studio: si va dai ticket sanitari alla moratoria per i contratti del pubblico impiego, ma non mancano, non fosse altro per timida volontà di buon esempio, i tagli ai costi della politica, insieme all’inquietante razionalizzazione dell'utilizzo del corpo insegnate nelle scuole.

E così tutte le parti sociali, le associazioni di categoria e i sindacati intervengono in risposta alle parole di Padoa Schioppa secondo cui "La manovra bis sarà coerente con la situazione dei conti pubblici", sottolineando la necessità di una "cura pesante" giacchè un malato grave "non si può guarire con l'aspirina".

La situazione, come già detto, "è molto più difficile di quella del '92", e comporta quasi certamente la necessità di "riformare il patto di stabilità interno", una riforma strutturale che dovrà essere frutto del lavoro comune.

Ma le anticipazioni di Padoa Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del Dpef “danno subito la misura - afferma in un comunicato Rdb Cub - di quale sia la 'cura' per il risanamento della finanza pubblica e a chi verrà presentato il conto. Un'operazione di oltre 45 miliardi tra 'manovrina' e Finanziaria a base di tagli al welfare e al pubblico impiego. Ai tagli annunciati alla sanità, pensioni e enti locali si aggiunge la cancellazione (moratoria) dei contratti pubblici.”

E la risposta potrebbe non essere così leggera o morbida: “blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento.” La Rdb Cub Pubblico Impiego ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto.

Sul tema scuola si accende, poi , un vero e proprio fronte coi sindacati: “Il Ministro del Tesoro ha dichiarato che nella scuola esisterebbero classi che funzionano con 12 bambini e tre insegnanti. Questo esempio testimonierebbe ampiamente, a dire del Ministro, l'esigenza di ridurre le spese. L'affermazione del Ministro non solo è destituita di ogni fondamento ma rappresenta una offesa pesante e gratuita per insegnanti che classi di dodici bambini non le vedono neanche con il binocolo”. E’ la dichiarazione forte di Enrico Panini, segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil. “Sappia il Ministro Padoa-Schioppa – continua Panini- che le classi funzionanti nella scuola statale sono sempre costituite da un numero di studenti 'regolarmente' superiore ai limiti massimi di legge, salvo le situazioni espressamente previste dalle regole dello Stato come, ad esempio, le scuole di montagna. Vale la pena di ricordare, inoltre, che la scuola pubblica è stata pesantemente colpita da cinque anni di tagli del precedente Governo che si sono tradotti in una pesante riduzione del personale docente ed ata, in una forte riduzione delle risorse economiche disponibili e dei mezzi”. “Il Ministro – aggiunge infine il segretario della Flc Cgil- eviti esempi infondati che suonano come una inaccettabile provocazione, sappia che non siamo disponibili a subire tagli e che ci aspettiamo dalla coalizione che ha vinto le elezioni la realizzazione degli impegni sottoscritti per la scuola a partire proprio dall'incremento degli investimenti. Infine, sappia il Ministro che se con le scelte che verranno assunte dal Governo non si cambia registro noi sappiamo già che cosa fare”.

Di fatto, alla vigilia della presentazione ufficiale del Dpef, prevista per la prossima settimana, il governo ha comunicato agli enti locali tagli in settori sensibilissimi con effetti pesanti, verosimilmente, sulle condizioni materiali dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. “Speriamo si entri al più presto nel merito delle questioni”, dice il presidente dell'Anci Leonardo Domenici che, conferma il quadro fatto da Padoa Schioppa sulla staticità dell'economia e chiede un incontro per entrare nel merito delle questioni. E così mentre il segretario generale Cisl Bonanni chiede un incontro in tempi brevi parlando di tempo scaduto, Marigia Maulucci, segretario confederale della Cgil, dice: “Che la situazione dei conti pubblici sia grave è certo, così come è certo che si può e si deve intervenire coniugando risanamento, equità e sviluppo a partire dalla manovra di aggiustamento che il governo intenderebbe presentare contestualmente al Dpef".

La Cgil si dice “disponibile, com'è noto, a misurarsi sulla necessità di riequilibrare i saldi della finanza pubblica con le misure di sostegno alla ripresa economica, con una forte impronta di selettività degli interventi in un quadro di equità dichiaratamente redistributiva che non solo rispetti i diritti dei lavoratori ma consenta anche un sostegno significativo alla domanda di consumi, così utili all'economia di questo Paese".

Insomma, il sindacato traccia un sentiero di disponibilità al confronto serio e impegnativo. Ma vuole una chiara discontinuità rispetto alle scelte effettuate dal governo Berlusconi in materia di politica sociale: “Scenari, nei quali non sia evidente il segno di discontinuità nelle relazioni e nei contenuti con tutte le parti sociali rispetto alla legislatura precedente, non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà". Pochi giorni e vedremo da chi e da dove Padoa Schioppa spera di ottenere i numeri per il risanamento. Potrebbe essere molto più calda di quanto già sembri questa prima estate di centro sinistra.