Bilancio Moratti:

cosa ha trovato  cosa  ha  lasciato/1. 

Il  tempo pieno.

da TuttoscuolaNews, N. 248, 5 giugno 2006

 

Cinque anni alla Minerva non sono pochi. Fanno di Letizia  Moratti  il terzo ministro dell'istruzione per  durata  dal  dopoguerra.  Vediamo, analizzando i dati, l'impatto  avuto  su  tre  fronti  importanti  del sistema istruzione: il tempo pieno nella scuola elementare, il  numero di classi e di personale.

Il programma  dell'Unione,  tra  gli  obiettivi  per  il  primo  ciclo d'istruzione, ha quello di rilanciare  il  tempo  pieno  della  scuola primaria e il  tempo  prolungato  della  secondaria  di  I  grado  ".

ripristinandone la normativa nazionale, da  valorizzare  come  modelli didattici, con il riconoscimento della pari valenza educativa di tutte le attività previste".

L'ex ministro Moratti aveva sì mantenuto il tempo pieno come  offerta complessiva, ma ne aveva modificato la struttura  unitaria,  incidendo sostanzialmente sul modello organizzativo (anche  se  poi  in  pratica sembra che nella maggior parte  dei  casi  sia  rimasto  proprio  come prima).

L'attacco al modello di tempo pieno ha convinto  molti  che  esso  sia stato   ridotto  nelle  sue  dotazioni  complessive,  mortificando  le aspettative di molte famiglie.

Come stanno realmente le cose?

Nel primo anno della sua  gestione  (2001-2002),  quando  la  macchina amministrativa aveva già provveduto ad  assegnare  posti  secondo  le precedenti regole, gli alunni che in tutta Italia si sono avvalsi  del tempo pieno nella scuola elementare sono stati 573.118  su  2.534.209, pari al 22,62%.

Dopo quattro anni  di  cura  Moratti,  nel  2005-2006  i  ragazzi  che frequentano scuole a tempo pieno  sono  diventati  634.230.  Vi  sono, dunque, più di 62 mila nuovi alunni che hanno avuto accesso al  tempo pieno (+10,65%). Nel frattempo, però la popolazione scolastica  della primaria è aumentata complessivamente solo di 11.282 unità,  il  che significa che vi è stato un ulteriore  spostamento  di  scelta  degli alunni dal tempo normale al tempo pieno per quasi  50  mila  unità  (vedi tabella ). Oggi la percentuale di alunni che si avvalgono del tempo pieno è  salita  al  24,92%  (+2,3% rispetto a 4 anni fa).

A questa più forte domanda di tempo pieno delle famiglie ha  risposto l'Amministrazione   scolastica  con  una  maggior  offerta  di  classi funzionanti a tempo pieno che sono infatti passate  dalle  29.627  del 2001-02 alle  32.065  attuali,  con  un  incremento  di  2.438  unità
(+8,23%).

È da rilevare che nel frattempo il numero complessivo  delle  classi, per i tagli di organico, è diminuito di 1.804 unità, ma a  farne  le spese è stato il tempo normale che ne ha perse 4.242.

Forse aveva inizialmente altre intenzioni la Moratti, ma alla fine con lei il tempo pieno ha raggiunto in assoluto il livello  più  alto  di iscritti e di classi da quando funziona.