Decreto del ministero avvia da settembre la
sperimentazione delle superiori.
Sindacati contrari.
La Moratti non aspetta, subito i licei.
Interessate potenzialmente le prime classi di
tutti gli istituti
ItaliaOggi del
31/1/2006
Contrordine della Moratti. La nuova scuola
superiore partirà con un anno di anticipo, contrariamente a quanto
prevede il decreto legislativo n. 226/2005 che fissava la data di
decollo dei rinnovati licei e istituti di formazione al 2007/08. E
vietava espressamente sperimentazioni (comma 4, articolo 27). E invece
è proprio la strada della sperimentazione, anche se ufficialmente si
parla di ´progetto nazionale di innovazione', quella che ha deciso di
percorrere il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. Stretta tra
gli impegni assunti con regioni e sindacati (non ci saranno anticipi
della riforma, aveva assicurato) e la campagna elettorale incalzante,
la Moratti in un decreto ministeriale ha rotto gli indugi e ha
comunicato che da settembre si cambia: ci saranno solo otto licei, che
ricomprenderanno i licei tradizionali (classico, scientifico,
linguistico, artistico) ma anche gli istituti tecnici (che daranno
vita al canale tecnologico).
Con il provvedimento, che sarà ufficializzato in giornata e che
ItaliaOggi anticipa, la Moratti manda all'aria i già tesi rapporti con
le parti sociali e prepara le elezioni. Le sue, quelle per la poltrona
di sindaco di Milano, e quelle politiche. In entrambi i programmi, la
coalizione di centro-destra potrà vantare di aver attuato il processo
di riforma della legge n. 53/2003 per l'intero percorso scolastico,
dalle materne alle superiori. Nonostante le contestazioni degli
insegnanti, le critiche dell'opposizione, il difficile dialogo con i
sindacati, le bordate della stessa maggioranza e le stilettate di
Confindustria. Polemiche a volte scontate, sempre accesissime.
La gestazione del decreto ministeriale, che riapre le iscrizioni per
il prossimo settembre (la scadenza era il 25 gennaio, manca però la
nuova data), è stata quanto mai controversa anche al vertice di viale
Trastevere. E non è indenne da incidenti di percorso. Tra le premesse
per avviare i nuovi percorsi, per esempio, il ministero doveva
necessariamente indicare il provvedimento sulla confluenza tra vecchi
e nuovi istituti di istruzione secondaria superiore. Insomma, prima di
annunciare che era possibile inaugurare i percorsi riformati era
indispensabile aver stabilito la transizione (si veda il servizio a
pagina 42). Una transizione che non riguarda solo il nome degli
istituti, ma l'articolazione del piano di studi, con nuove discipline
e orari e che è prevista dal cosiddetto decreto sulla confluenza tra
istituti e diplomi. Firmato solo ieri, secondo quanto riportano voci
ufficiose di viale Trastevere, nel decreto sulla sperimentazione
figura però datato 28 dicembre 2005.
Per ovviare al divieto di avviare sperimentazioni, il ministero si
appella poi all'autonomia delle scuole che avrebbero chiesto a gran
voce di poter presentare ai futuri alunni percorsi già riformati. ´Le
innovazioni, da attuarsi nell'anno scolastico 2006/07, limitatamente
alle prime classi, sono aperte alla libera adesione degli istituti',
precisa il provvedimento, ´e si caratterizzano come laboratori di
ricerca, di approfondimento e di analisi sugli aspetti connessi ai
profili ordinamentali delle otto tipologie liceali previste dal
decreto legislativo n. 266/2005'. Le istituzioni scolastiche potranno
realizzare ´il progetto innovativo', deciso dal collegio dei docenti,
anche solo in maniera parziale e per singoli profili ´sempreché le
risorse professionali e strumentali disponibili consentano
l'attivazione dei piani di studio personalizzati'. Per la
sperimentazione, infatti, non sono previste risorse aggiuntive, salvo
quelle che singoli direttori scolastici regionali decideranno di
concedere attingendo ai fondi per l'autonomia scolastica. Le scuole
interessate, in particolare quelle con percorsi liceali articolati in
indirizzi, gli istituti professionali e le strutture accreditate dalle
regioni, potranno anche accordarsi tra loro per creare centri
polivalenti, i cosiddetti campus. Esprime ´sconcerto e preoccupazione'
Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. ´Il ministro sconfessa
l'accordo raggiunto in conferenza unificata il 15 dicembre scorso, e
dalle anticipazioni giornalistiche emerge anche che ci sono
riferimenti a decreti mai visti'. Ossia quelli sulla confluenza: ´Se
esistono, e risalgono al 28 dicembre scorso, non si capisce perché non
sono stati rispettati i criteri che sovrintendono all'azione
amministrativa quali la trasparenza, la pubblicità e la previa
informazione alle parti sociali interessate'. ´Si aggiunge confusione
a confusione', precisa Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola.
´Le famiglie hanno appena iscritto i propri figli per il prossimo anno
scolastico, ora si ricomincia daccapo, senza nessuna certezza'. ´È un
atto irresponsabile anticipare al 2006 una riforma decisamente
incompleta, in evidente contrasto con norme di legge', dice Enrico
Panini, segretario della Cgil scuola.
Parla di scelta inopportuna la Gilda Unams, che invita i
docenti a non avallare la sperimentazione nei collegi dei docenti.