Proteste di alcune regioni e dei sindacati. Il ministero: non sono imposizioni. Nuovi licei, scontro sulla sperimentazione. Le scuole superiori possono anticipare le novità della riforma. G.Ben. da Il Corriere della Sera del 31/1/2006
ROMA - È scontro sulla sperimentazione dei nuovi licei, autorizzata con un decreto dal ministro Moratti. «Voglio rassicurare gli studenti e le famiglie dell’Emilia-Romagna: nella nostra regione non sarà avviata nessuna sperimentazione di tipo ordinamentale sulle scuole superiori nell’anno scolastico 2006-2007», annuncia l’assessore regionale alla Scuola, Mariangela Bastico. Andrea Ranieri, responsabile Dipartimento scuola, università, ricerca della segreteria dei Ds, si rivolge a dirigenti scolastici, insegnanti, studenti, famiglie e consiglia: « Potete tranquillamente sottrarvi all’assurdità di una sperimentazione senza futuro». Il coordinatore degli assessori regionali alla scuola ed assessore del Lazio, Silvia Costa, mette in guardia le scuole: «È un’innovazione solo formale e propagandistica stante la mancanza di risorse professionali». Un secco no alla sperimentazione anche dai sindacati degli insegnanti: «Aggiunge confusione a confusione», sostiene Massimo Di Menna, segretario della Uil-Scuola. «Una decisione nella quale si riscontrano solo motivazioni politiche», secondo Enrico Panini, segretario generale lavoratori scuola e conoscenza Cgil. «Il Miur e il governo vogliono imporre con arroganza un progetto di innovazione né partecipato né condiviso», dice Francesco Scrima, segretario generale Cisl scuola. Il fuoco di sbarramento del centrosinistra ha per bersaglio la facoltà concessa alle superiori - con l’esclusione degli istituti professionali - di anticipare, in tutto o in parte, le innovazioni didattiche (orari, materie) dei nuovi licei. Un altro paletto, nel cammino della riforma, per il governo. Tra una settimana le scuole riceveranno il testo del decreto e le «istruzioni per l’uso». Il consiglio dei docenti e il consiglio di istituto dovranno decidere se aderire o meno. La proposta è allettante. Potranno essere istituite sezioni di liceo coreutico-musicale, una novità assoluta. I commerciali e i tecnici, in crisi di iscrizioni da molti anni, potranno creare sezioni di liceo, rispettivamente economico e tecnologico, un filone oggi scelto anche da quei ceti sociali che ieri chiedevano per i figli un titolo professionalizzante e oggi puntano alla laurea. Anche se non avranno benefici immediati: chi si è già iscritto allo scientifico difficilmente tornerà indietro. Aumenteranno le ore di lingua straniere e di altre discipline al classico e allo scientifico. Insomma più licei per tutti. Ma le difficoltà non mancano. L’offerta del ministero arriva, forse volutamente per non inasprire i rapporti con le regioni di centrosinistra, in ritardo e impone una scelta complicata: alle famiglie verrà proposto di dirottare la preiscrizioni sui nuovi percorsi liceali. Soprattutto non è chiaro a prof e genitori che fine farà l’anticipazione della riforma se ci sarà un cambio di maggioranza. Al ministero ridimensionano l’impatto del decreto: non si impone nulla a nessuno e comunque, se dovesse cambiare la maggioranza, sarebbe estremamente semplice ripristinare la situazione precedente. Inoltre si ricorda all’assessore Mariangela Bastico che l’ordinamento dei licei non è materia di sua competenza. |