Scuole cattoliche,

ora anche il Papa rivendica la parità.

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola del 16/1/2006

 

"Sembra che l’amministrazione scolastica centrale, finalmente, abbia metabolizzato l’importanza del ruolo e della funzione della dirigenza scolastica nella scuola del futuro". Nell’incontro di giovedì 12 c.m., tenuto al Miur tra il Direttore Generale del Personale e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e professionali, sono stati affrontati più di un punto sull'argomento.

 

“Auspico che sia costante la collaborazione tra famiglia e scuola, come pure che il servizio assicurato dalle scuole cattoliche sia pienamente riconosciuto”, ha detto il Pontefice durante l’Angelus del 15 gennaio rivolgendo il suo saluto agli operatori e alle famiglie impegnate nelle scuole cattoliche della capitale. Ma sul tema nelle ultime settimane, dopo l’incremento del Governo del buono alle famiglie che iscrivono i figli alle private, i sindacati avevano già espresso il loro disappunto.

“Auspico che sia costante la collaborazione tra famiglia e scuola, come pure che il servizio assicurato dalle scuole cattoliche sia pienamente riconosciuto”. Sono parole importanti quelle pronunciate domenica 15 gennaio a Roma, ancora di più perché ad esprimerle è stato in numero uno della Chiesa cattolica: nel corso dell'Angelus, rivolgendo il suo saluto agli operatori e alle famiglie impegnate nelle scuole cattoliche della capitale, il Pontefice ha voluto chiedere che venga stabilita una totale parità tra scuola pubblica e privata di stampo cattolico.

Secondo il Papa queste istituzioni rappresentano, infatti, il tentativo di costruire e tenere insieme un'istruzione di qualità e la promozione della concezione cristiana dell'uomo. “La diocesi di Roma – ha detto il Papa - celebra oggi la Giornata della Scuola cattolica. Con l’occasione saluto i dirigenti, gli insegnanti, i genitori e gli alunni qui convenuti e li incoraggio a proseguire nell'impegno per un'educazione integrale, che si sforzi di unire la qualità dell'istruzione e la concezione cristiana dell'uomo e della società”.


Nelle ultime settimane il tema della parità scuole private è diventato terreno di scontro sindacale, a seguito dell’incremento che il governo italiano ha accordato, attraverso la Finanziaria, al buono scuola che riceveranno le famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole non pubbliche. Emblematico, in questo senso il commento di Enrico Panini, segretario generale della Fc Cgil: “triplicare il budget del buono scuola – ha detto Panini - si traduce nell’ennesimo atto a favore delle scuole private: l’obiettivo è quello di individuare gli strumenti per finanziare le scuole private ed aggirare l’articolo 33 della Costituzione. Ormai l’attacco alla scuola pubblica è continuo e costante con l’obiettivo di costruire un mercato dell’istruzione nel quale il sapere è una merce e le scuole sono aziende”. Ora che anche il Papa è sceso in campo il disappunto non potrà che crescere ed il clima sulla parità scolastica, con le elezioni in arrivo, non potrà che arroventarsi ancor di più.