Accordo tra le Regioni
per il riconoscimento reciproco dei titoli
da
Tuttoscuola, 18 gennaio 2006
In attesa di accordarsi con lo Stato sulle
modalità di transizione dai vecchi ai nuovi ordinamenti del secondo
ciclo, le Regioni e le Province autonome hanno sottoscritto nei giorni
scorsi un accordo tra di loro per il reciproco riconoscimento dei
titoli rilasciati al termine dei corsi sperimentali triennali
realizzati in attuazione dell’accordo quadro Stato-Regioni del 19
giugno 2003.
L’obiettivo dichiarato è quello di garantire ai giovani che hanno
scelto questi corsi il riconoscimento a livello nazionale dei titoli,
e di superare in tal modo la "frammentazione istituzionale che ha
caratterizzato fino ad oggi il nostro Paese".
L’accordo, che potrebbe favorire il miglioramento del clima dei
rapporti tra lo Stato e le Regioni per l’attuazione della riforma, è
stato criticato aspramente dalla FLC-CGIL, che ribadisce la sua
"contrarietà rispetto alla frammentazione dei protocolli d’intesa da
cui scaturisce un’offerta formativa molto differenziata tra regione e
regione e una genericità nel riconoscimento delle competenze".
In particolare il sindacato della CGIL critica uno dei punti
dell’accordo, quello che stabilisce l’equivalenza dei titoli dei corsi
sperimentali triennali con il diploma di qualifica rilasciato dagli
Istituti professionali di Stato. In realtà "i nostri giovani si
troveranno, dopo aver intrapreso questo percorso, con un titolo sì
riconosciuto in tutte le Regioni, ma non dallo Stato. Un titolo poco
spendibile, perché proveniente da una miriade di intese diverse, un
percorso formativo riconosciuto solo nella forma ma non nei
contenuti".
Resta il fatto che le Regioni, in grande maggioranza governate da
giunte di centro-sinistra, hanno ritenuto di fare un passo che
potrebbe essere letto come assunzione di responsabilità nella gestione
del "sistema di istruzione e formazione" previsto dalla riforma
Moratti.