Innovazione . . .  a colpi di piccone!

di Maurizio Tiriticco da Fuoriregistro del 31/1/2006

 

C'è solo da restare inorriditi! A mia memoria colpi di mano simili non sono mai stati inferti alla nostra scuola... e per di più dalla sua amministrazioneeeeee!!

Ma come? Il secondo ciclo costituisce uno dei momenti più importanti e "delicati" di tutto l'impianto formativo del Sistema Nazionale di Istruzione, per i motivi a tutti noti: il completamento e il consolidamento delle conoscenze e competenze di base; lo snodo con il mondo del lavoro, delle professioni, dell'università; la costruzione di rapporti del tutto nuovi tra Istruzione e Formazione professionale, in ordine al novellato Titolo V della Costituzione; la ridistribuzione di competenze sul territorio tra Stato, Regioni ed Enti Locali nella complessa materia dell'istruzione che ormai interessa tutti - dico tutti - i nostri cittadini, piccoli e grandi, quest'ultimi sia in quanto genitori sia in quanto essi stessi soggetti di quegli input di formazione ricorrente che oggi investe a tappeto tutte le società ad alto sviluppo.

Ebbene, a fronte di nodi e scadenze così importanti per lo sviluppo socioeconomico e culturale dell'intero Paese, per l'avvenire dei nostri giovani, che diavolo succede? Un'amministrazione centrale si mette a fare il gioco dei furbetti del quartierino, e...di un quartierino ben preciso... Trastevere, che ha nobili tradizioni e che, invece...

E noi che, ingenui... pensavamo che... Mah! Personalmente non mi ero mai fatte troppe illusioni! Molti ricorderanno il mio "disco verde per la Moratti"... Certo, non si cantava vittoria, ma una tregua si era firmata! Le carte sono carte, soprattutto se sono carte formali, decreti legislativiiiii! E c'era scritto chiaro e tondo in quel famoso comma dell'articolo 27... attenzione però alle sottolineature: "Sino alla definizione di tutti i passaggi normativi propedeutici all'avvio del secondo ciclo, di competenza del Miur, il medesimo Ministero non promuove sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole, ferma restando l'autonomia scolastica". Ebbene! Quelle sottolineature non c'erano in una delle ultime stesure del testo! E' qui che si sono abilmente celate le due trappole antiregioni... su proposta delle Commissioni parlamentari!

Ne conseguiva che si sarebbe sperimentato solo a queste condizioni; a) se il Miur avesse predisposto i passaggi di sua esclusiva competenza. Da notare che non si era scritto che ci sono anche passaggi sui quali ci si doveva confrontare al tavolo della Conferenza Stato-Regioni... i furbiiiii; b) se le scuole... aGGGrandeRRRichiesta avessero... invocato, in forza della loro autonomia, di avviare la via sperimentale delle riforma!

Così il Miur ha potuto giocare in casa. Zitto zitto, si è fatto un decretino in data 28 dicembre 2005, citato tra i visti del Progetto Nazionale di Innovazione, con cui si sono definite le tabelle di confluenza e di corrispondenza da un ordinamento all'altro. Ma è un decretino che non ha numero, che non c'è in Gazzetta e checchissaddovesta! Il coniglietto che esce dal cilindro dell'illusionista! E poiiiii... escono tanti bei fazzolettini... quelli di tanti colori che non finiscono mai... ma certo! Sono le richieste delle scuole... quante... quante... tutte desiderose di mettersi al passo, di sperimentare, di innovare... Ma innovare che cosa? Su quale base? Con quale prospettiva? Quando ancora tutto l'assetto organizzativo del secondo ciclo deve essere definito! Altro che salto nel buio!

Siamo veramente ai giochi da baraccone! Ma come... la Moratti... così fine, così distinta - quanto sarebbe piaciuta alla mia mammmaaaaaa!!! - così signora... eppure, così abile nei tiri mancini! Ora, al di là di ogni giudizio di merito sul valore della riforma e della proposta di Innovazione con la I maiuscola... come le altre tre più famose, la cosa che insulta, offende, manda in bestia, è l'arroganza! Ma come? Avete predisposto un secondo ciclo su cui ci sono valanghe di incertezze procedurali, questioni assolutamente ancora non risolte per quanto riguarda un mare di competenze... i dubbi avanzati dalle Regioni e da tanta parte delle scuole, degli insegnanti, della pedagogia, delle famiglie che solo cinque giorni fa hanno già operato delle scelte per iscrivere i loro figli... Non sono pagliuzze, sono travi belle pesanti, che non possono essere rimosse con una operazione da saltimbanchi! La Cosa Pubblica va governata, va amministrata, con il necessario rigore ma anche con la certezza del diritto!

Cosa accadrà non lo so! Mi auguro soltanto che il buon senso dei collegi dei docenti prevalga su questo ulteriore sopruso! Il rischio che le scuole potrebbero correre è quello di imbarcarsi per un viaggio di cui non si conosce né la rotta né il mare che si deve affrontare né il porto d'arrivo!

Sono cinque anni che questa amministrazione ci propone solo impraticabili avventure! Ma, quando è possibile difenderci, difendiamoci! Solo la fermezza può battere la tracotanza!