Operazione Verità.

di Aristarco Ammazzacaffè, da ScuolaOggi del 22/1/2006

 

Le città sono tutte tappezzate di manifestoni a quattro piazze col Premier sempre sorridente a 50 denti che ci spiega le cose che ci ha fatto - veramente troppe - e di cui ci ricorderemo il 9 aprile. E' l'Operazione Verità. Per raccontarci le cose che ci hanno reso a tal punto sereni e felici da sentirci tutti addirittura trasformati: lui, per un verso: più ringiovanito, più arricchito, più libero (nel senso di " a piede”); noi, per l'altro: l'opposto.
Dopo i trionfi personali in economia (il suo fatturato alle stelle dopo cinque anni di buon governo) e i fasti della giustizia (praticamente libero per tutto il resto della vita), la battaglia sulla scuola è quella in cui l'Operazione Verità gli dà più soddisfazioni. E infatti il volto del Premier in quei manifesti è addirittura raggiante. E l'occhietto è più insinuante. Come a dire: ve l'ho fatta anche qui.
E' nella scuola infatti che il successo si vede di più, mica solo a guardare le classifiche internazionali (dove superiamo per i risultati positivi addirittura il Kazakistan) e il clima nelle scuole: dove, è vero che ci sono più problemi e più disorientamento; in compenso però c’è meno personale e meno partecipazione. E di questo gli va dato atto. A lui e al suo Ministro. Sinceramente.

Il quale Ministro, in questa “Operazione Verità”, è certamente parte in causa; ma vi partecipa con una sua specifica modalità (Anche se non garantiamo). Che è ben tradotta da un distico folgorante che è a suo modo una coinvolgente formula comunicativa: "Non è così", "Non è assolutamente così". (Variante significativa e originale: "Non è vero. Non è assolutamente vero"). Chi non la ricorda infatti quando in TV, a chi si permetteva di dissentire dalle verità dei suoi fogli, la ripeteva fino a farci cambiar canale?
Tale modalità comunicativa ce la troviamo pari e dispari in documento ministeriale apparso in dicembre - tipo libretto di catechismo -, dal titolo: “Quante bugie sulla scuola!”. Che uno a leggerlo si chiede: Di chi? Un po' di autocritica? Anche perché nel trafiletto sottostante si dice chiaramente che le risposte saranno offerte "nel rispetto della verità e della corretta informazione". E uno ci spera.
E, infatti, con le domande che si fa e le risposte che si dà (del tipo “se la canta e se la suona”), il documento ministeriale è un esemplare di comunicazione da mettere sotto osservazione. Proprio nel senso che state pensando.

Le domande infatti hanno tutte (e ce ne vuole di tenacia e perspicacia, per non parlare di contumacia, per alleggerire) un cappello in neretto che recita sottotono: “E' stato erroneamente sostenuto”.
Ed è qui che uno si chiede: Ma da chi? Dall’ortolano di Viale Trastevere, o dal panettiere di Piazza Costantino? (vicino casa mia. Verificare.). E non trova risposta.
E, subito dopo, la sfilza degli errori. Tutte da matita blu acceso.

A seguire, “Il MIUR risponde”. Invariabilmente e lucidamente, ma anche inspiegabilmente (per non sottilizzare). Tanto che uno si dice: Però!
Va detto anche che questa Operazione Verità il Ministro l'ha lanciata quasi contemporaneamente ad un’altra operazione di successo. Quella di quando, rotte le acque, si è presentata, ancor sana e snella, per tutta Milano (perché qui vuol fare il sindaco, come le hanno detto) su una foto ingrandita di almeno 20 anni fa. Riprodotta in tal numero che città tutta ne è tappezzata. Motivazione ufficiale della scelta: per risparmiare. Come la distribuzione a tappeto di libretti patinati e colorati con la sua agiografia familiare, professionale. E apicale (così, per stare allegri).

Concludo con un contributo personale all’Operazione Verità (bisogna pur dare una mano). Sapete che il Governo del Premier, con la Finanziaria 2006 , per venire incontro ai problemi che rendono difficile la gestione economica delle scuole, ha deciso di semplificarci la vita, tagliando, sui fondi per il funzionamento dello scorso anno - che già erano stati tagliati del 20% sull’anno precedente, che a loro volta avevano subito tagli su quelli dell’anno prima, che a sua volta eccetera (a partire dal 2002) -, una cifra pari al 40%. Ad essere ancora più precisi, per un Istituto come il mio (Tecnico e Professionale): meno il 61% in soli due anni. Un vero primato, a ben guardare. Pensateci.

Così, è vero, avremo meno acquisti di macchine per laboratori e officine e meno interventi migliorativi; ma, in compenso avremo più docenti demotivati e più studenti impreparati. Così la somma algebrica torna. E anche di questo va dato atto in primo luogo al Premier, come si fa chiamare; ma anche alla Ministra che su queste cose, la sua parte la fa sempre e bene. Complimenti sinceri. E a buon rendere.