Le nuove regole per salire in cattedra all'università. di Nicoletta Cottone, Il Sole 24 Ore del 13/1/2006.
Regole più trasparenti per il reclutamento dei professori universitari: è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri lo schema preliminare di decreto legislativo sulle procedure per il conseguimento dell’idoneità scientifica nazionale, per salire in cattedra negli atenei italiani.
«Con le idoneità nazionali - sottolinea Letizia Moratti, ministro dell’Istruzione - abbiamo riportato serietà e selettività nelle procedure, evitando il ripetersi di fenomeni di localismo, di clientelismo e di baronie. Il testo è il frutto di un percorso comune di confronto con la Crui e con il Cun, con i quali è stato sostanzialmente condiviso». In futuro, in base al nuovo sistema, il requisito necessario per la chiamata da parte delle università sarà l’acquisizione di una idoneità nazionale per le fasce dei professori ordinari e di quelli associati tramite procedure di valutazione affidate a commissioni concorsuali costituite con un metodo misto di elezione e sorteggio. L’idoneità, che avrà una durata di 4 anni ai fini della partecipazione alle procedure di reclutamento, non comporta di per sé diritto di accesso al ruolo dei professori universitari. Ogni anno il ministero bandirà procedure ad hoc per ogni settore scientifico-disciplinare e per le due fasce degli ordinari e degli associati, per coprire con un numero di idoneità pari ai posti che le università intendono coprire per concorso, incrementato di una quota non inferiore al 20 per cento. In assenza di specifiche richieste da parte delle università deve, comunque, essere bandito ogni 5 anni un posto per ciascun settore e per ciascuna fascia. Gli atti dei giudizi di idoneità, sottoposti alla verifica del Cun e all’approvazione del ministro, saranno resi noti in via telematica. «Un’altra importante novità del nuovo sistema di reclutamento - spiega il ministro Moratti - è che le valutazioni avranno per oggetto l’intera produzione scientifica dei candidati, comprendendo oltre alle pubblicazioni e al curriculum didattico e scientifico, anche i brevetti e i progetti innovativi, sulla base di criteri trasparenti e coerenti con i parametri adottati a livello internazionale».
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