SPORTELLO SCUOLA Pensioni, la grande fuga dei prof Cifre record in Campania: abbandonano in 2245.
La scelta non sempre è dettata dai limiti di età
"Molti lasciano per inabilità al servizio" Bianca De Fazio, la Repubblica del 16/1/2006
A settembre sono andati in pensione, in tutta Italia, 16606 docenti. Moltissimi in Campania: 2245. Un numero superiore ad ogni aspettativa. In tutta la regione i numeri relativi al mondo della scuola sono infatti pari al 10 per cento del dato nazionale. Una proporzione che se fosse stata rispettata significherebbe che lasciano la cattedra 1600 prof: per arrivare a 2245 la percentuale cresce fino a quota 13.5 per cento. Sono le avvisaglie di un esodo annunciato: quello che vedrà andare in pensione oltre 30 mila insegnanti campani di qui al 2008. Ad iniziare dal prossimo settembre, quando potrebbero dire addio all´insegnamento 10mila prof (le domande di pensionamento sono state appena presentate, ed è quindi presto per fornire cifre definitive). Un esodo mai registrato prima nella pubblica amministrazione, e che vedrà svecchiarsi un corpo docente che è il più anziano d´Europa. Da noi un insegnante su due ha più di 50 anni, solo 1 su 100 ne ha meno di 30. Professori anziani, stanchi, sempre più lontani dai ragazzi che si trovano di fronte. E la lunga carriera non sempre equivale ad esperienza messa al servizio della professionalità. I cambiamenti che hanno investito il mondo della scuola hanno disorientato gli insegnanti più anziani, invitandoli a dare forfait. Ed all´esodo contribuisce anche la modifica del regime pensionistico: i professori, come tutti i pubblici dipendenti, non possono usufruire del bonus per continuare a lavorare ed in più rischiano di restare intrappolati nella rete della riforma delle pensioni: sino a settembre si può lasciare la cattedra con 57 anni di età e 35 di contributi, ma dopo le condizioni tenderanno a peggiorare: 40 anni di contributi o i 60 di età ed i 35 di contributi. Quanto basta per spingere tanti decidere di lasciare l´incarico. «Una migrazione biblica» secondo il segretario della Flc-Cgil Enrico Panini. Che costituirà anche una boccata d´ossigeno per i precari e per quanti vedono in cattedra il loro futuro professionale.
Ma attenzione. La «migrazione biblica» non è
solo questione di limiti d´età. I dati sui prof che già hanno smesso
di lavorare (dati ufficiali, forniti dalla direzione scolastica
regionale) raccontano una vera e propria fuga che, stando alle analisi
preparate dallo stesso ministero, solo in piccola parte è legata
all´anzianità nel servizio: appena il 20 per cento dei docenti che
lasciano l´incarico lo fa per raggiunti limiti d´età. La maggioranza
ha semplicemente rassegnato le dimissioni. Se ne sono andati per i
motivi più vari, compreso la crescente "inabilità al servizio"(gli
esperti spiegano che la professione di insegnante è tra le più esposte
al rischio depressione, ad esempio). Prendiamo il caso dei maestri
d´asilo. In Campania in 283 hanno cessato il servizio, ma solo 165 per
raggiunti limiti di età. Alle elementari il dato sui pensionamenti
sale a 683 e nella metà dei casi non si trattava di sessantenni. Un
dato che esplode alle medie: 578 i neopensionati, appena 141 quelli
che hanno raggiunto i limiti d´età. Idem alle superiori: su 701
professori, solo 152 quelli che non hanno potuto farne a meno. |