Sperimentazione del 2° ciclo/1.

Che cosa dice il decreto

da TuttoscuolaNews N. 230, 30 gennaio 2006

 



"Tuttoscuola" č in grado di anticipare i contenuti del nuovo  decreto ministeriale sulla sperimentazione del secondo ciclo che partirā  tra 7 mesi. Il testo č stato firmato dal ministro Moratti,  come  da  lei stessa annunciato domenica 29 a  margine  della  terza  conferenza  di Catania sullo spazio euromediterraneo, ed č destinato a gettare  olio sul fuoco delle polemiche tra il governo nazionale e le  Regioni,  che dopo aver chiesto e ottenuto lo spostamento della data  d'avvio  della riforma al 1° settembre  2007,  vengono  ora  "by-passate"  da  questo provvedimento.

Ma    vediamo   cosa   prevede  il  decreto.

TIPO DI PROGETTO: si tratta di  un  "progetto,  in  ambito  nazionale, concernente l'introduzione di innovazioni riguardanti gli  ordinamenti liceali e  l'articolazione  dei  relativi  percorsi  di  studio,  come previsti dal decreto lgs. n. 226/2005". Da notare che il  DM  parla  di "innovazioni", non di sperimentazione, e che esse possono essere anche parziali.

DESTINATARI: gli allievi  delle  prime  classi  delle  attuali  scuolesecondarie   superiori  e  quelli  delle  prime  classi  dei  percorsi sperimentali di istruzione e formazione.

CONTENUTO:  le  innovazioni  "si  caratterizzano  come  laboratori  di ricerca, di approfondimento e di analisi  sugli  aspetti  connessi  ai profili ordinamentali  delle  otto  tipologie  liceali"  previste  dal citato decreto, compresi i percorsi di "campus" (vedi sotto).

CONDIZIONI DI FATTIBILITĀ: sono necessari il consenso  dei  genitori, la delibera di adesione al progetto da parte del Collegio dei docenti, l'autorizzazione    del  Direttore  Generale  dell'ufficio  scolastico regionale, l'inserimento del progetto nel Piano dell'Offerta Formativa della scuola. Le innovazioni possono essere anche parziali o  limitate a   "singoli  profili  ordinamentali".  Gli  istituti  devono  operare "nell'ambito delle risorse professionali, strumentali e finanziarie  a disposizione", comprese le risorse acquisibili in ambito regionale e i finanziamenti mirati a livello nazionale, previsti in bilancio.

CAMPUS: "le istituzioni scolastiche impegnate nel progetto innovativo, in particolare quelle con percorsi liceali  articolati  in  indirizzi, gli istituti professionali e le strutture accreditate  dalle  Regioni, ove sono  attivati  i  citati  percorsi  di  istruzione  e  formazione professionale, possono raccordarsi tra loro  sul  piano  logistico  ed organizzativo, costituendo insieme un  centro  polivalente  denominato 'campus' o 'polo formativo". Come  si  vede,  sono  esclusi  i  licei generalisti (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane e musicale-coreutico).

SUPPORTO:   il  progetto  innovativo  "č  sostenuto  e  assistito  da strutture di supporto, consulenza e monitoraggio di livello  locale  e nazionale".