Il Tar boccia la scuola dei copioni.
Respinta la richiesta di parificazione di una
privata: troppi aiuti agli iscritti
"La prassi da parte dei docenti interessati più a dare suggerimenti
che a vigilare" .
di Gabriella De Matteis da
la Repubblica
ed. di Bari del 12/1/2006
I suggerimenti durante gli esami non sono
ammessi, soprattutto se a farli sono gli insegnanti. A ribadire il
concetto sono i giudici del Tar che ieri hanno respinto il ricorso di
una società che, in provincia di Foggia, gestisce due istituti tecnici
privati. La storia inizia nel luglio dello scorso anno quando
l´Ufficio scolastico regionale revoca il riconoscimento della parità
scolastica. E lo fa, basandosi su alcune considerazioni, come
l´eccessivo «assenteismo» degli alunni e, appunto, l´abitudine dei
docenti di suggerire durante gli esami.
La Unitec, la società che gestisce le due scuole, ha chiesto al Tar la
sospensiva del provvedimento. Ma i giudici della prima sezione sono
chiari. E spiegano che «un congruo numero di interrogazioni e di
esercitazioni scritte, svolte a casa o a scuola» non può certamente
sostituire la presenza in classe degli studenti. «L´attività didattico
educativa - dice il Tar - non può prescindere dalla formazione e della
educazione degli allievi mediante il contatto diretto e costante con
gli insegnanti». «La prassi» di suggerire, poi, è «senza dubbio
illegittima». «L´atteggiamento dei docenti interni in sede di esami
finali più interessati a dare suggerimenti che a vigilare non può
certo essere legittimato - spiegano i giudici, richiamando le
argomentazioni della società - in virtù dell´esistenza di una supposta
prassi secondo la quale "gli interventi diretti a rassicurare ed
orientare gli studenti sono comunemente ammessi"».