Singolare proposta del governo d'oltralpe: a
pagare per i comportamenti sbagliati
dei figli saranno mamma e papà. Ed è polemica sul diritto allo studio
Genitori colpevoli "per contratto"
Francia, bufera sulla nuova legge
La Germania ci osserva con sdegno perché lì la
ricerca è indipendente
Il tentativo del governo italiano di addomesticare gli storici
Tullia Fabiani, la Repubblica del
13/1/2006
Il primo ministro francese Dominique De Villepin
Troppo assenze a scuola. Difficoltà nell'inserimento o brutti voti:
sarà tutta "colpa" dei genitori. E saranno loro a prendersi le
responsabilità circa il comportamento dei propri figli in classe, con
tanto di contratto siglato e ammende, che vanno dalla piccola multa
fino alla sospensione degli assegni familiari. A proporre questo
genere di provvedimento come possibile soluzione per i mali degli
studenti e degli insegnanti è il governo francese che, dopo la rivolta
delle banlieues parigine, nell'ambito della legge sulle pari
opportunità a scuola, ha deciso di "aiutare i genitori a esercitare la
loro autorità". E ha pensato di contribuire affinché mamma e papà
riacquistino, (dando per scontato che l'avessero perso), un ruolo
centrale nella disciplina dei figli; da qui la decisione di mettere a
punto un vero e proprio accordo scuola-famiglia - ancora in bozza -
definito "contratto di responsabilità parentale".
L'obiettivo principale, come ha annunciato il primo ministro Dominique
de Villepin, è quello di "contrastare l'assenteismo scolastico e il
fenomeno della dispersione prima del raggiungimento del diploma", che
in Francia interessa circa quindicimila giovani; ma l'intenzione
dichiarata del governo è anche quella di responsabilizzare genitori
particolarmente distratti e disinteressati alla vita scolastica dei
figli. Così con una semplice firma la mamma e il papà in questione si
dovranno impegnare a seguire i figlioli, facendo in modo di sapere
sempre se vanno a scuola e se una volta entrati in aula sono attenti
alla lezione e si comportano bene, o cominciano invece a tirare penne
e quaderni.
Perché, come da contratto, i genitori rispondono oltre che delle
assenze dei figli, del loro "attardarsi senza sorveglianza negli spazi
pubblici dell'istituto", anche del loro comportamento e sono
responsabili di "tutte le situazioni in cui i ragazzi sono in
difficoltà a causa di una mancanza o di una insufficienza
dell'autorità parentale"; dagli episodi di bullismo, a quelli di
violenza, come nel caso della docente pugnalata da un suo allievo
qualche settimana fa. E in certi casi i genitori possono arrivare a
pagare a caro prezzo le loro mancanze.
Se per coloro che rispettano il contratto sono previsti infatti aiuti
- di tipo didattico e monetario - per chi è inadempiente scatta la
penalità: sono previste sanzioni proporzionali ai vari "reati" e si
arriva a sospendere l'erogazione (da tre a sei mesi) degli assegni
familiari. Provvedimenti questi che secondo De Villepin non "hanno
carattere punitivo", anzi ricordano diritti e doveri davanti alla
legge e "offriranno alle famiglie un sostegno sociale".
Eppure l'impressione, per molti docenti e operatori del mondo della
scuola, è tutt'altra: la decisione di applicare sanzioni finanziarie
ai genitori di ragazzi che hanno problemi con lo studio appare in
contrasto con il principio di un'istruzione pubblica e libera. E si
parla di "stigmatizzazione delle famiglie più bisognose d'aiuto". Le
critiche provengono dalle organizzazioni de l'Education nationale, ma
anche dalle associazioni dei genitori: l'Unaf (Unione nazionale delle
associazioni delle famiglie) si è detta "ostile" al contratto "perché
gli assegni familiari sono fatti per compensare il carico economico
che rappresenta un ragazzo e non per avere il ruolo di una sanzione";
mentre la Confédération syndicale des familles parla di un
provvedimento "repressivo", con il quale "le istituzioni violano la
vita delle famiglie" e trasformano i contributi famigliari in "premi
al merito".
Il governo però sembra intenzionato a portare avanti l'idea senza
correzione alcuna e, non curante per ora delle proteste, ai genitori,
come pure alle scuole francesi ricorda soprattutto una cosa: che "la
conclusione e il rispetto del contratto saranno obbligatori".