Riforma Moratti.

Cambio di scuola in corsa?

Ora rimediare sarà più difficile.

Mariano Montagnin da GV online del 22/1/2006

 


Si chiamavano passerelle. Fino all'anno scorso rappresentavano l'ancora di salvezza per gli studenti che non avevano azzeccato la scelta post scuola media. Ad esempio avevano deciso di frequentare un liceo scientifico invece di un liceo sociale, più adatto alle loro capacità, oppure, mentre frequentavano il liceo classico al primo anno, i docenti si erano accorti di una spiccata predisposizione alla creazione grafica e quindi ad un indirizzo artistico. Poco male, si fa per dire, bastava un piccolo supplemento di studio, delle prove integrative e si traghettava al nuovo indirizzo.

Dopo l'approvazione della Riforma Moratti i passaggi da un indirizzo ad un altro erano ben evidenziati in tutti gli strumenti informativi, anzi si poteva passare anche dall'istruzione liceale a quella professionale. In questo modo il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, respingeva anche l'accusa di anticipare troppo una scelta importante come quella tra i diversi licei (sei quelli ormai definiti) o l'istruzione professionale: in caso di errore c'era sempre la possibilità di rivedere la scelta senza troppi danni.


Ora per cambiare indirizzo serve un esame completo di idoneità. In attesa della piena applicazione della riforma, per quest'anno scolastico si è però tornati indietro. Niente passerelle, ma un completo esame d'idoneità per cambiare indirizzo. Una prova non facile: si deve portare l'intero programma del primo anno. Non solo. Se le difficoltà sono consistenti, tanto da pregiudicare il risultato scolastico, l'alunno deve comunque continuare a frequentare il primo anno, la frequenza è obbligatoria per legge, incassare la bocciatura e l'anno successivo fare l'idoneità alla seconda presso il nuovo indirizzo, oppure ricominciare dal primo anno.

Nessun cambio in corsa, dunque. Le parole dei dirigenti scolastici regionali sono state inequivocabili: i dirigenti scolastici sono stati diffidati dall'effettuare cambi di indirizzo, resta aperta solo la porta per passare ai Centri di formazione professionale.


La scelta sbagliata, una delle principali cause dell’abbandono scolastico. La "passerella" aveva anche il vantaggio di far crescere la consapevolezza degli studenti riguardo il proprio percorso formativo e le proprie scelte. Non si deve dimenticare che la scelta sbagliata rappresenta una delle principali cause d'abbandono scolastico.


La scuola doveva organizzare il traghettamento. Se uno studente, d'intesa con i propri docenti, decideva di cambiare tipo di scuola, la scuola, presso cui era iscritto, individuava e contattava quella di futura destinazione. A volte lo studente frequentava fino alla fine dell'anno presso il vecchio indirizzo, veniva promosso, ma invitato a un corso integrativo a settembre e a specifici esami per cambiare indirizzo. Si evitava così all'allievo uno spreco di risorse, offrendogli non solo un indirizzo più adeguato, ma anche si personalizzava il passaggio.

Probabilmente con l'entrata a regime della riforma Moratti tutto dovrebbe riprendere, ma intanto chi sta frequentando adesso la scuola? Chi è al primo anno e ha qualche problema? Sembra proprio che la scuola italiana faccia un passo avanti e due indietro.


Tratto da
Gente Veneta , n. 3 del 2006