Il TAR del Lazio sale in cattedra.

di Angelo Vita  da Pavone Risorse del 4/2/2006

 

Aveva davvero ragione Lorenzo De’ Medici quando diceva “di doman non c'è certezza”. Dopo la sonora bocciatura del portfolio da parte del TAR del Lazio che intima più accortezza alla scuola nell’interessarsi della biografia comportamentale dell’alunno evitando di trascrivere il profitto di religione nel portfolio come si trattasse di disciplina obbligatoria, la scuola si interroga sul da farsi.

Il portfolio prima ancora di acquisire vera identità statutaria deve fare i conti, dunque, col rispetto della privacy e con uno Stato che pur tuttavia non è l’appendice della Chiesa ma ne consente liberamente, si fa per dire, l’esercizio dell’indottrinamento cattolico con i soldi di tutti: valdesi e protestanti, credenti e non credenti.

Ci voleva un sindacato che neppure partecipa alla contrattazione nazionale e a cui peraltro faccio i complimenti per dare voce alle lamentele e ai mal di pancia della scuola militante. Se ciascun sindacato facesse sino in fondo il proprio dovere a fianco della scuola reale a quest’ora non staremmo qui a parlare di un ‘documento’ che tanto scompiglio ha introdotto nella scuola primaria e secondaria di primo grado.

Pur di fare cosa gradita alla Chiesa si è imposto nel portfolio l’intervento delle famiglie che con gli insegnanti e gli alunni vengono chiamate a trascrivere indicazioni operative ed esprimere opzioni laboratoriali sui percorsi da far fare ai propri figli.

Come dire: genitori ed insegnanti negoziano il progetto formativo scolastico e la scuola risponde alle loro richieste per stare sul ‘mercato’ pena la perdita d’iscritti.

Non è più tollerabile. L’insegnante è chiamato ad esercitare liberamente la sua professione attenendosi alle indicazioni psicopedagogiche, epistemologiche ed organizzativo-didattiche che la scuola nel tempo si dà, mentre i genitori hanno il dovere di seguire i propri figli fuori dalla scuola per dare loro opportunità educative e formative che trascendono la funzione scolastica.

A questo punto mi aspetto che il portfolio nella sua interezza venga cestinato e ripristinata la scuola ‘primaria’ dell’85 e la ‘secondaria’ del ‘79.