Secondaria di I grado:
solo l'1 per cento delle classi a 27 ore.
Tuttoscuola, 1
febbraio 2006
Solamente l’1% delle classi della
secondaria di I grado (ex scuola media) si avvale del nuovo orario
minimo di 27 ore introdotto dalla riforma Moratti. Le famiglie hanno
scelta in massa l’opzione di orario più lungo: ben il 78% delle classi
funzionano utilizzando tutto il potenziale di orario previsto in via
ordinaria dalla riforma (33 ore = 27 obbligatorie + 6 aggiuntive
opzionali) oltre all’orario potenziato fino a 40 ore settimanali
dell’ex-tempo prolungato, mentre il restante 21% funziona a 30 ore
settimanali.
Un paio di mesi fa le organizzazioni sindacali avevano avanzato
perplessità e critiche per la rilevazione che il Miur aveva avviato
circa gli orari delle attività didattiche nelle scuole secondarie di I
grado a riforma.
Il timore era che il Miur, attraverso la rilevazione degli orari
attivati nelle scuole, si preparasse ad operare tagli di organico del
personale, laddove avesse rilevato orari di servizio contenuti al
minimo di 27 ore settimanali in presenza di dotazioni organiche
previste per orari maggiori.
Ma i dati rilevati hanno allontanato queste preoccupazioni.
Secondo la Cgil-scuola quell’1% di scelta dell’orario minimo di 27 ore
settimanali (una novità apportata dalla riforma) sarebbe la prova
della bocciatura del progetto riformatore.
Il dato è certamente molto eloquente, ma forse occorrerebbe sapere,
per una valutazione più completa, se le famiglie hanno effettivamente
avuto tutte le condizioni per esercitare il diritto di avvalersi o
meno del solo orario obbligatorio di 27 ore settimanali oppure hanno
"scelto" quel che la scuola voleva.