Aboliti gli esami anche per gli istituti
non statali e non paritari:
circolare dell'ultima ora dal ministero dopo le norme economiche nella
Finanziaria
"Tutte le private senza controlli"
Sindacato e presidi: pronti ai ricorsi.
Salvo Intravaia, la Repubblica del
6/2/2006
Ancora un regalo alle scuole private. Da
quest'anno, i piccoli iscritti nelle scuole "non statali non
paritarie" per passare da una classe all'altra non saranno più
soggetti al consueto esame annuale. Lo ha stabilito un recente
provvedimento firmato dal direttore generale per gli Ordinamenti
scolastici del ministero dell'Istruzione, Silvio Criscuoli, che fa
andare su tutte le furie la Cgil. Per il sindacato, 'di queste
continue regalie al privato non se ne può proprio più, e da tempo'.
"Il ministero - dichiara Enrico Panini, segretario generale della Flc
Cgil - ha raccolto il grido di dolore di alcuni gestori di scuole
private ed in nome del primato del mercato è corso fulmineamente in
loro soccorso abolendo gli esami annuali di idoneità. Abbiamo dato
mandato al nostro ufficio legale di impugnare la nota ministeriale e
sappiamo di dirigenti scolastici di scuole pubbliche che stanno
valutando a loro volta la possibilità di impugnare la norma per gli
evidenti effetti distorsivi sul sistema pubblico. Stiamo, inoltre,
valutando l'organizzazione di iniziative di protesta".
Ma di cosa si tratta? Prima della legge sulla parità scolastica
(aprile 2000) i piccoli delle scuole elementari private autorizzate,
per essere promossi alla classe successiva dovevano sostenere un esame
al cospetto di una commissione giudicatrice esterna, con maestre
provenienti dalla scuola statale. Poi, per le scuole private che ne
fecero richiesta - ed erano in possesso dei requisiti - arrivò la
parità scolastica, che le equiparava in tutto alle scuole statali. E
per gli alunni iscritti nelle paritarie finì l'angoscia dell'esame a
giugno. Per tutti coloro che, invece, rimasero iscritti nelle scuole
private autorizzate (era questa la dicitura delle elementari private
prima che fosse approvata la legge sulla parità) rimaneva l'obbligo di
sostenere gli esami per il passaggio alla classe successiva.
Ma da una settimana è cambiato tutto. La nota numero 777 del 31
gennaio scorso "ritiene utile precisare che, sulla base di una
interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento, gli
alunni soggetti all'obbligo scolastico, che si avvalgono
dell'istruzione privata, assicurata presso strutture scolastiche
organizzate (scuole private non paritarie), non sono tenuti a
sostenere, al termine di ciascun anno scolastico, esami di idoneità
alla classe successiva". Niente più esami, quindi, per nessuno: alunni
delle statali, delle paritarie e delle non paritarie. Compresi coloro
che passano dalla scuola elementare alla media che fino al due anni fa
sostenevano gli esami di quinta elementare. "L'obbligo di sostenere
esami di idoneità al termine di ciascun anno scolastico permane,
invece, nei confronti degli alunni in età di scolarizzazione
obbligatoria che si avvalgono dell'istruzione paterna", quelli che
vengono preparati privatamente dalle famiglie.
Secondo la Flc Cgil, si tratta 'di una interpretazione che non sta né
in cielo né in terra'. "Tutte le volte - commenta Panini - che in una
circolare si trovano frasi del tipo '... sulla base di una
interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento...'
c'è da aver paura per il rispetto del diritto e delle regole: si
tratta di un esempio 'superbo' per capire che ormai non esistono più
limiti per il Ministro in questa opera di abuso sulle norme
esistenti". Secondo il sindacato di via Leopoldo serra "per le private
basta chiedere che la risposta arriva subito".
La curiosità.
La cosiddetta nota Criscuoli anticipa e, per certi versi, sorpassa
anche quello che il 2 febbraio scorso ha approvato il Parlamento a
proposito di Norme in materia di scuole non statali (articolo 1 bis
della legge di conversione). Secondo Panini questa 'novità non sarebbe
contemplata da nessuna norma: passata, presente e futura'. Appunto,
neppure dalla recente norma contenuta nella legge di conversione del
decreto-legge 250. Ma la nota, con ben due giorni di anticipo, parla
già di scuole private 'non paritarie', denominazione prima di allora
mai entrata nella legislazione scolastica italiana e introdotta
appunto dal decreto-legge in questione. "Non solo le scuole di cui si
parla nella nota appartengono ad un 'non sistema' - commenta il
segretario della Flc Cgil - ma le stesse norme sulla scuola privata
non paritaria, previste dall'emendamento governativo al decreto legge
250, che non sono ancora entrate in vigore, non prevedono nulla di
tutto ciò".
Le scuole "non statali non paritarie".
Da pochi giorni, in Italia, sono autorizzati ad erogare il servizio
scolastico anche 'le scuole non statali non paritarie'. Ma quali sono
i requisiti che devono possedere queste scuole? Secondo la recente
legge omnibus approvata dal Parlamento, per mettere su una scuola non
paritaria basterà: svolgere un'attività organizzata di insegnamento;
avere un progetto educativo e relativa offerta formativa, conformi ai
principi della Costituzione e all'ordinamento scolastico italiano;
disporre di locali, arredi e attrezzature conformi alle norme vigenti
in materia di igiene e sicurezza dei locali scolastici in relazione al
numero degli studenti; impiegare personale docente e avvalersi di un
coordinatore delle attività educative e didattiche forniti di titoli
professionali coerenti con gli insegnamenti impartiti e con l'offerta
formativa della scuola, nonché di idoneo personale tecnico e
amministrativo; che nella scuola ci siano gli alunni, in età non
inferiore a quella prevista dai vigenti ordinamenti scolastici. Nulla
per quanto riguarda la paga degli insegnanti, punto cruciale per le
organizzazioni sindacali.
Le ultime 'regalie'.
A detta dei sindacati della scuola, a fronte di tagli continui sulle
scuole pubbliche, l'ultimo scorcio della legislatura è stata prodiga
di regali a favore delle private. Proviamo a ricordarli. I primi due
arrivano prima di Natale. Ancora protagonista Criscuoli con una
circolare che consentirebbe ai gestori delle private di assumere
docenti, anziché con contratti a tempo indeterminato - come
stabiliscono i relativi contratti di categoria - con contratti a
progetto. "La circolare del 6 dicembre è un regalo ai gestori
spregiudicati che non applicano il contratto", tuona la Flc Cgil.
Mentre in Finanziaria si profila un consistente 8andato poi a buon
fine) aumento dei finanziamenti aggiuntivi per gli alunni iscritti
nelle scuole paritarie. "Semplicemente un regalino di 157 milioni di
euro, cioè più del triplo di quanto stanziato (per la precisione:
49.820.216 euro) con la Finanziaria del 2005, per un buono scuola a
favore di chi iscrive i figli alle scuole private", ribadisce la Cgil.
Ma non solo. A gennaio, facendo pochi conteggi sul bilancio dello
Stato, si scopre che i finanziamenti - che arrivano attraverso le
casse delle direzioni scolastiche regionali - previsti per il 2006 a
favore delle scuole non statali aumenteranno del 2 per cento. Infine,
la nascita delle scuole non statali non paritarie e l'abolizione degli
esami di idoneità per i bambini della scuola elementare che la
frequentano.