La religione resta fuori dalla pagella. ItaliaOggi del 4/2/2006
Contrordine della Moratti. L'insegnamento della religione cattolica non avrà nessun peso nella pagella degli studenti. Non farà media, insomma, per la promozione alle elementari e alle medie. E le scuole potranno anche adottare le vecchie schede di valutazione, se non riescono a far fronte alla mole di lavoro che comporta il portfolio delle competenze, introdotto dalla riforma Moratti (legge n. 53/2003): questo non è più obbligatorio. Il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, ha fatto insomma retromarcia rispetto alla nota (n. 84) inviata alle scuole il 10 novembre scorso. Con una nuova circolare, da ieri alla sua firma, dice in sostanza ai collegi dei docenti di non indicare nella pagella o portfolio delle competenze il rendimento in religione. ´Le istituzioni scolastiche, per il corrente anno scolastico, potranno continuare a redigere, per gli alunni che si sono avvalsi di tale insegnamento, la speciale nota prevista dal'articolo 309 del Testo unico', precisa la nota. Dopo le critiche dei sindacati, le proteste dei docenti e, non ultima, la sentenza del Tar Lazio che ha condannato l'amministrazione a ritirare la circolare sulla nuova scheda (si veda ItaliaOggi di ieri), il dicastero di viale Trastevere aggiusta il tiro anche sul fronte dell'obbligatorietà del portfolio. La scheda di valutazione, una sorta di curriculum studiorum dello studente, può essere adottata tenendo conto dell'esigenza ´di una graduale attuazione del portfolio', dice il ministero, le scuole possono adottare i vecchi modelli già in uso alle nuove esigenze. E comunque, non dovranno compilare la scheda B del portfolio. Tutto ciò premesso, la nuova certificazione prevista dalla riforma ´non costituisce un adempimento vincolante per le scuole primarie'. Insomma, il portfolio può anche essere accantonato. Esultano i sindacati. ´Finalmente i docenti non dovranno perdere tempo in inutili adempimenti burocratici', dice Enrico Panini, segretario della Cgil scuola. ´Le famiglie avranno una scheda come negli anni passati', aggiunge Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. ´Il Miur ha fatto tanto rumore per nulla', conclude Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola |