Precariato e programma Unione. Piergiorgio Bonaccorsi, insegnante precario, dall'AIP, 15/2/2006
E' uscito il programma elettorale dell' Unione ( particolareggiato in ben 281 pagine ) e quindi sono andato a vedere cosa propone in materia di precariato nella scuola. Per la verita' sono rimasto in po' deluso poiche' sono dette poche cose e per lo piu' di tipo generico. Penso che le decine di migliaia di precari ( e sottolineo decine di migliaia ) , meritino qualcosa di più Veniamo al dettaglio ( quel poco che c' e' ) ; si parla di " immediata copertura di tutti i posti vacanti ". E cio' e' chiaro. Si aggiunge poi " immettendo in ruolo coloro che gia' lavorano nella scuola e agevolando coloro che si sono formati in questi anni". Ma che significa?
Ci sono altre questioni che poi meriterebbero una risposta. Ad esempio in ordine crescente di importanza:
E naturalmente l'
elenco potrebbe continuare. La cosa peggiore e' poi il fatto che queste persone non sono tra loro solidali e unite al fine migliorare la loro situazione. Al contario sono spesso in contrasto tra loro. E cio' avviene loro malgrado, cioe' non per cattiva volonta' ma a causa delle " regole del gioco " che spesso ne penalizza una parte piuttosto che un' altra. E quindi , anche se la parte avversa e' formalmente il MIUR, ne viene che piccoli gruppi di insegnanti portano avanti i loro ricorsi al TAR e poi al Consiglio di Stato o ai Giudici del lavoro per mettere in discussione alcune di queste regole che svantaggiano loro o avvantaggiano altri. Spesso di tratta di vere e proprie " guerre tra poveri " che, senza entrare nel merito dei contenuti, lasciano l' amaro in bocca. E' chiaro che in questo contesto la strada piu' facile e' quella di non prendere posizione o di prenderla in maniera generica , senza scontentare nessuno. Dire che " nel reclutamento serve un sistema pubblico e trasparente " mi sembra abbia un significato di poco superiore alla scoperta che l' acqua e' bagnata. Dopo anni di umiliazione umana e professionale credo che gli insegnanti precari meritino qualcosa di piu' e cioe' delle risposte piu' precise e puntuali ai loro problemi e con la prospettiva di una via di uscita definitiva. E credo anche che un percorso di compromesso che ponga fine alle " guerre tra i poveri " sia possibile. Ma bisogna parlarne e affrontare apertamente i vari problemi. Attendo fiducioso di potere visionare un programma piu' preciso da parte dell'Unione. Piergiorgio Bonaccorsi, insegnante precario |