Ancora una volta sarà un giudice

a decidere sulla scuola.

da TuttoscuolaNews N. 231, 6/2/2006

 

La reazione degli assessori regionali non si limiterà alle dichiarazioni politiche. Sono  state preannunciate iniziative giurisdizionali per bloccare il provvedimento sulla  sperimentazione.

Le violazioni secondo l'assessore del Lazio Silvia  Costa  aprirebbero la strada "a due possibili rimedi giurisdizionali".

Al Tar per violazione di  legge  in  quanto  il  DM  31  gennaio  2006 contrasta con il comma 4 dell'articolo 27 del d.lgs 226/2005,  perché non sono state rispettate tutte le procedure di preventiva intesa  con la    Conferenza    Unificata,   compresa   la  ridefinizione  della corrispondenza tra vecchie e nuove classi di abilitazione".

Alla Corte Costituzionale  sollevando  il  conflitto  di  attribuzione perchè la decisione del Governo modifica  l'allocazione  dell'offerta formativa sul territorio di competenza  esclusiva  delle  Regioni,  in quanto    i   nuovi  percorsi  liceali  non  realizzano  una  puntuale sovrapposizione con i percorsi di istruzione secondaria superiore  del previgente ordinamento.

L'assessore ha ribadito inoltre che a suo  avviso  si  tratta  di  una innovazione    solo   formale,  se  stante  il  limite  delle  risorse professionali  a  disposizione  si  deve  prioritariamente  realizzare l'approfondimento    delle   discipline  obbligatorie  per  tutti  gli studenti.  Se  compatibili  con  le  risorse  disponibili  si  possono attivare attività  e  insegnamenti  diversi  dei  vari  percorsi.  La verifica    delle    condizioni   di  fattibilità  del  progetto  di sperimentazione da parte del direttore regionale  e  il  principio  di autorizzazione    contrastano   con   l'autonomia  riconosciuta  alle istituzioni scolastiche. Inoltre, ha concluso la Costa, sono del tutto rituali le indicazioni riferite alla formazione  del  personale  e  al sistema di supporto e monitoraggio.