Roma, una scuola media sperimenta
l'insegnamento in contemporanea
Si superano le barriere linguistiche e si favorisce l'integrazione
Immigrazione, due è meglio di uno
e in classe arriva il doppio docente.
Attivi anche corsi per l'inserimento dei
ragazzi sordi
Federica Forte,
la Repubblica del 14/2/2006
ROMA - Nella scuola italiana esistono
isole felici, istituti all'avanguardia che hanno fatto di necessità
virtù. E che hanno affrontato con successo la questione degli alunni
immigrati nelle aule italiane. Con tutte le difficoltà che ne
conseguono: alfabetizzazione, apprendimento e integrazione. E' il caso
della scuola media statale sperimentale "Giuseppe Mazzini", nel cuore
di Roma, che ha avviato un percorso di integrazione interculturale in
alcune sezioni miste. Ma, invece di sovraccaricare gli insegnanti già
oberati da lavoro e burocrazia, ha reclutato nuovi docenti. Risultato:
due insegnanti per classe nei corsi che ospitano studenti stranieri.
I due docenti svolgono il loro lavoro in aula in contemporanea,
soprattutto per le materie che richiedono una maggiore elaborazione
teorica, come italiano, storia, matematica, scienze, lingue straniere,
educazione artistica. "In questo modo si risponde più velocemente e
con più attenzione ai bisogni dei ragazzi", afferma Luisa Zampieri,
coordinatrice del progetto. Ma attenzione: il doppio insegnante non ha
la stessa funzione di un docente di sostegno.
"In genere gli alunni stranieri formano un gruppetto di tre o quattro
studenti per classe, a seconda del livello di alfabetizzazione",
spiega la Zampieri. "Il gruppo viene quindi seguito da un insegnante
della materia specifica, lungo un percorso semplificato, ma del tutto
simile a quello dei compagni italiani. Nessuna diversificazione dei
programmi: soltanto un intervento mirato a favorire l'apprendimento
dei ragazzi che hanno problemi con la lingua italiana. Anche perché, a
fine anno, l'esame è lo stesso per entrambi i gruppi."
La sperimentazione, che va avanti dal 1985, accelera l'apprendimento
della lingua e facorisce il superamento delle barriere linguistiche.
Da qui ad integrarsi nel gruppo, il passo è breve. " Quando arriva
nella nostra scuola", spiega la Zampieri, "il ragazzo immigrato viene
generalmente inserito nelle classi di coetanei, proprio per facilitare
il contatto con il gruppo. Che, devo ammettere, è molto spontaneo. I
docenti sono i primi a stimolare l'incontro tra gli alunni, e tutte le
attività extracurricolari fanno il resto".
Quella dell'integrazione interculturale non è l'unica sperimentazione
all'interno della scuola "Mazzini": una sezione è dedicata
all'inserimento di alunni sordi. "Per noi sono ragazzi che parlano un
altro linguaggio, e non persone disabili. In questo non c'è nessuna
differenza con gli studenti stranieri: entrambi hanno un deficit di
alfabetizzazione e devono apprendere l'italiano", precisa la Zampieri.
Anche nei corsi con i ragazzi sordi - non meno di due per classe,
perchè non siano isolati - è prevista la presenza di due insegnanti,
qualche volta di un mediatore linguistico LIS, per facilitare la
comprensione e la comunicazione. L'apprendimento, semplificato nei
contenuti ma uguale nella sostanza, si avvale di materiali specifici.
Un ruolo importante anche per le nuove tecnologie, innanzitutto gli
sms: utili nelle relazioni sociali, certo, ma anche per l'esercizio
della scrittura in italiano.