E i governatori dicono no.
ItaliaOggi del
14/2/2006
È
ufficiale. Le regioni chiedono alla Moratti di fermare la
sperimentazione della nuova scuola superiore. E sono pronte anche a
ricorrere alla Consulta per bloccare i nuovi licei. La Conferenza
delle regioni, riunitasi la scorsa settimana, ha firmato un ordine del
giorno con il quale chiede al ministro dell'istruzione, Letizia
Moratti, il ritiro dei decreti che avviano la sperimentazione dei
nuovi licei a partire dal prossimo settembre. Ossia con un anno di
anticipo rispetto a quanto stabilito in un precedente accordo
raggiunto proprio con i governatori.
Che tirasse aria di scontro lo si era capito già nei giorni scorsi,
quando prima il presidente delle regioni, Vasco Errani (si veda
ItaliaOggi del 7 febbraio) e poi i vari assessori all'istruzione,
capitanati da Silvia Costa (Lazio), hanno detto in tutti i modi che
per la sperimentazione non c'era più tempo. Ricordando che su questo
punto lo stesso ministro aveva convenuto e minacciando che, per
tutelare la qualità della scuola, sarebbero ricorsi anche alle vie
legali.
L'oggetto del contendere sono i due decreti che definiscono le tabelle
di confluenza tra i vecchi e i nuovi diplomi finali e l'incremento al
20% della quota oraria del piano di studi affidata alle regioni. ´Su
questi la conferenza unificata non ha espresso il parere che invece i
testi dei decreti richiamano', si legge nella nota. In questo modo il
ministro ha violato il rapporto ´di leale collaborazione
istituzionale' con le amministrazioni regionali.
Ma non è solo un problema politico di competenze. La circolare che dà
l'avvio alla sperimentazione è stata emanata ´quasi un mese dopo la
programmazione della rete scolastica da parte delle regioni e
all'indomani del termine ultimo per le iscrizione alle scuole. Si crea
così solo confusione e disorientamento sia tra le famiglie e gli
studenti sia tra i docenti e i dirigenti scolastici'.
Insomma, non ci sono gli estremi per resettare il sistema,
trasformando gli attuali istituti negli otto licei, con altrettanti
indirizzi, previsti dalla riforma Moratti.
Tra l'altro, argomentano i governatori, il potere di autorizzare le
scuole ad avviare i progetti innovativi è stato attribuito ai
direttori degli uffici scolastici regionali, che invece ´non hanno
competenza secondo il vigente decreto (dpr n. 275/1999) e ledono il
ruolo di programmazione dell'offerta formativa riconosciuto alle
regioni'. Si configura così un nuovo caso di conflitto di competenza
stato-regioni, uno dei tanti casi che negli ultimi anni hanno tenuto
banco presso la Corte costituzionale.