Allarme finanziario per la scuola.

Tuttoscuola, 28/2/2006

 

L’allarme è di quelli veramente seri. Tra leggi finanziarie e decreti taglia spese i finanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico avrebbero subito per il corrente anno una decurtazione del 41%. Un taglio, reso noto ad esercizio in corso, che metterebbe in ginocchio qualsiasi azienda e qualsiasi organizzazione, e che ha già fatto parlare di "eutanasia delle scuole" (v. TuttoscuolaNEWS n. 239 del 30 gennaio 2006). Anche il fondo di riserva del Miur "per consumi intermedi" che superava i 26 milioni di euro nell’esercizio finanziario 2005 è stato ridotto per il presente esercizio a poco oltre i 10 milioni di euro.

Un quadro fosco di cui oggi non si coglie appieno la portata, ma destinato ad esplodere nel secondo semestre di quest’anno.

In questo contesto stride ancora di più l’iniziativa del Miur di lanciare il progetto di innovazione sul secondo ciclo. Sono scesi in campo in molti contro la volontà di anticipare l’applicazione della riforma dell’ordinamento relativo al secondo ciclo. Alcuni lo hanno fatto con vari ordini del giorno nelle sedi istituzionali ( IX Commissione degli Assessori Regionali per l’istruzione e la formazione, Conferenza delle Regioni, riunione degli Assessori Regionali, Provinciali ed ANCI), altri in nome della situazione economica finanziaria sopra descritta che inutilmente il ministro Moratti con le sue rassicuranti dichiarazioni cerca di "ovattare".

Una volta di più le decisioni politiche sulla scuola si caratterizzano per la mancanza di una verifica delle condizioni di fattibilità. Gli incontri con i responsabili degli uffici scolastici regionali del 23 e 24 febbraio per esaminare l’emergenza finanziaria di ogni ufficio e delle istituzioni scolastiche confermano le molte criticità di funzionamento.
Queste probabili prospettive consolidano il convincimento che non solo si è voluto mettere in campo una riforma non finanziata ma anche un’anticipazione dell’avvio della riforma che, oltre alla mancanza di risorse finanziarie, paga l’assenza di consenso.

Guai ai mercanti d’illusioni sulla scuola.