Scuola, il Tar affonda la riforma della Moratti.
Illegale il portfolio delle competenze, punto di
forza della legge: di Natalia Poggi, da Il Tempo del 4/2/2006
TANTO tuonò che piovve. Non sono bastati i tavoli FermiamolaMoratti, le proteste di piazza a sigle unificate, i variopinti cortei con i bimbi in carrozzina, i bivacchi di veterostudenti davanti alla Camera .... Da quando (ormai da più di due anni) il sindacato della scuola ha dichiarato guerra al ministro dell’Istruzione e alla sua Riforma si è visto di tutto. Ora la querelle è approdata in Tribunale. I Cobas, Comitati di base della Scuola, hanno fatto ricorso al Tar del Lazio per ottenere la sospensiva della circolare ministeriale 84 (del 10 novembre 2005) sulle modalità di compilazione del portfolio e del documento di valutazione degli alunni. E ieri il Tribunale Ammnistrativo ha accolto il ricorso. Esulta il portavoce nazionale dei Cobas Scuola Piero Bernocchi: «Un pezzo decisivo della controriforma Moratti viene smantellato. Il Tar ha praticamente annullato tutte le disposizioni illegali imposte dal Ministro alla scuole elementari e medie». I giudici hanno appurato che il portfolio non è menzionato nè dalla legge 53/03 nè dal decreto legislativo applicativo 59/04 ma citato soltanto all’interno delle Indicazioni Nazionali che sono transitorie mai divenute Regolamento. Inoltre la nuova scheda di valutazione, allegata alla 84, non ha fondamenti giuridici perchè non è stato emanato il relativo decreto. Nel ricorso dei Cobas, avviato anche da un coordinamento di genitori e insegnanti, si sottolineava pure che la valutazione di religione fosse stata inserita in un unico documento nonostante sia una materia facoltativa e che mancava il regolamento per il trattamento dei dati sensibili, senza rispetto della privacy. «Il Tar del Lazio - prosegue Bernocchi - intimando alla ministra di revocare la circolare 84 ha dato ragione a tutti quegli insegnanti che in questi mesi avevano impedito nella stragrande maggioranza delle scuole l’applicazione della riforma. D’ora in poi gli organi collegiali possono deliberare l’adozione della scheda di valutazione con i curricula previsti dai programmi dell’85 per le elementari e del ’79 per la media». La sentenza del Tar soddisfa anche Stefano D’Errico dell’Unicobas: «Dimostra che avevamo ragione a sostenere che il Portfolio, non avendo valore di legge non era obbligatorio. E che, come del resto anche l’istituzione del tutor, per essere adottato doveva essere autorizzato dal collegio docenti». La figura del tutor è un altro aspetto controverso della riforma Moratti? «La funzione tutoriale è già insita nella figura professionale dell’insegnante - dice ancora D’Errico - Non ha senso parlare di tutor. Del resto la quasi totalità delle scuole italiane si sono rifiutate di istituirlo. Il tutor non è stato recepito neppure in sede contrattuale». Sono decollati i nuovi programmi scolastici? «Per niente. Tanti insegnanti - conclude il segretario di Unicobas - hanno continuato a usare i vecchi testi. La riforma si sta rivelando un castello di carte. Ha preso sottogamba l’autonomia scolastica e il fatto che il collegio dei docenti è un organo di autogoverno». Come se non bastasse nuovi fulmini s’abbattono sul decreto che anticipa di un anno la sperimentazione della riforma dei licei. La Regione Piemonte ha già dichiarato che farà ricorso al Tar. Seguirà la Puglia. |