Un contratto ad hoc per i docenti

di Alessandro Ameli, ItaliaOggi del 14/2/2006

 


Chi governerà il paese dopo il 9 aprile dovrà misurarsi con i problemi della scuola italiana: gravi, drammatici e non rinviabili.
Sarà inevitabile decidere il destino della riforma Moratti, su cui la Gilda ha proposto per prima un referendum abrogativo e sulla quale pesa un'opposizione generale. Si dovrà dare soluzione definitiva al precariato scolastico divenuto ormai una urgenza sociale. Non si potranno dimenticare i contratti e le retribuzioni. Temi noti e ovvi accanto ai quali vanno poste altre priorità e urgenze.

Tra queste vi è la necessità che la politica si occupi dei docenti, cuore e gambe del sistema, promuovendone il prestigio professionale, la dignità sociale e l'autorità educativa. Lo strumento principale deve essere in una decisione legislativa che imponga, oltre gli interessi di bottega sindacale, la separazione dei contratti tra docenti e Ata. Si tratta di una richiesta storica della Gilda che interpreta una esigenza diffusa, che non nega diritti a nessuno, anzi aggiunge, attraverso contratti specifici, valore alle differenze di ruolo e di responsabilità, di profilo professionale e di competenze.

È quanto ha sancito la sentenza 322 della Corte costituzionale del luglio del 2005, a cui è necessario dare seguito.

Bisognerà intervenire sull'autonomia scolastica, correggerne la perversa deriva aziendalista, riscrivere il ruolo e la funzione dei dirigenti, riconsegnare ai docenti centralità e autonomia sulla progettazione e sulla ricerca pedagogico-didattica, sulle scelte culturali, sul governo delle scuole. L'idea di un preside della didattica eletto va vista come una opportunità autentica.

Non può, di conseguenza, non essere superata la contrattazione di istituto, luogo di conflitti perenni, di dispersione delle risorse e di ingiustificate diversificazioni retributive tra scuola e scuola, insieme a essa andrà liquidato l'attuale sistema delle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, una esperienza fallimentare, di origine aziendale, che con la scuola e i docenti non ha nulla a che fare.