Sperimentazione e portfolio

accendono il dibattito sulla scuola.

da TuttoscuolaNews N. 231, 6/2/2006

 

Si infuoca la polemica nella scuola su due fronti: la  sperimentazione sul secondo ciclo proposta dal ministro Moratti e il  portfolio  delle competenze, colpito dal giudizio del Tar.

La prima questione ha provocato le risentite reazioni delle regioni  e di vari livelli  istituzionali  che  si  sono  sentiti  "traditi"  dal ministro dell'istruzione, che si era impegnata a non  lanciare  alcuna iniziativa prima dell'avvio della riforma del secondo  ciclo  previsto per il 2007-08, per consentire di  predisporre  invece  le  misure  di sostegno   per  il  contestuale  varo  del  sistema  di  istruzione  e formazione professionale.

Si difende la Moratti, facendo intendere di essere stata costretta  ad assecondare la  base  che  spingeva  per  sperimentare  l'innovazione: risposta tecnica giudicata dall'opposizione come  una  sfida  politica indotta dalla campagna elettorale.

Per il portfolio il dibattito avviato dalla sospensiva (parziale)  del Tar riguarda soprattutto il livello sindacale, che non ha mai nascosto lo scarso gradimento per questo aspetto della riforma.

Rispetto però alla sperimentazione del 2° ciclo, dove per il  momento lo scontro  è  tutto  esterno  al  mondo  della  scuola,  quella  del portfolio rischia invece di avere una pesante ricaduta interna, di cui si registrano i primi segni negativi di disorientamento, anche perché la pronuncia è arrivata nel momento topico degli scrutini  del  primo quadrimestre,    che    da   quest'anno  avrebbero  dovuto  prevedere obbligatoriamente all'interno della scheda di valutazione la religione cattolica.

Diverse scuole avevano già resistito a questa direttiva  ministeriale mantenendo questa valutazione in nota separata e ora trovano  conferma delle loro ragioni nell'ordinanza del Tar.

Ma il fatto potrebbe non  rimanere  isolato  e  provocare  un  effetto domino, propiziato anche dal clima elettorale.