Accoglienza e integrazione alunni stranieri di Giuseppe Guzzo, La Tecnica della Scuola del 23/2/2006
Le "linee guida per l’accoglienza e l’integrazione" elaborate dal Miur rappresentano un documento importante, anche se criticabile per alcuni aspetti, a disposizione delle istituzioni scolastiche e di tutti i decisori coinvolti nel processo di integrazione degli alunni provenienti da altri Paesi.
Il problema dell’inserimento e dell’accoglienza degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole di ogni ordine e grado è da anni all’attenzione dell’Amministrazione scolastica centrale, nella con consapevolezza, ovviamente, del fatto che la presenza degli alunni stranieri stanno consentendo alla scuola italiana, da più di un decennio, di reggere al calo della popolazione scolastica di cui costituiscono, ormai, una percentuale che arriva ad oltre trecentomila unità. È previsto, come è noto, che grazie ai movimenti di globalizzazione che hanno investito tutti i Paesi dell’Europa, nei prossimi dieci anni la popolazione di studenti con cittadinanza non italiana aumenterà considerevolmente fino a raddoppiarsi. Da qui le Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione dettate recentemente dal Miur attraverso un documento che affronta il problema in tutta la sua importanza e che viene messo a disposizione delle istituzioni scolastiche e di tutti i decisori comunque coinvolti nel processo di integrazione. Le Linee sono il risultato delle strategie operative condivise ed approvate dal Gruppo Nazionale di Lavoro dopo un’ampia consultazione nella quale sono stati coinvolti anche i referenti regionali. Il documento è costituito da due parti. Nella prima viene presentato Lo scenario, nella seconda vengono indicate Le indicazioni operative. Nella prima parte si fa riferimento al problema visto nell’ottica internazionale e delle scelte operate da tempo dall’Italia. La parte si chiude con un’attenzione particolare a tutta la normativa che regola la complessa materia. Nella seconda parte si da una serie molto vasta di indicazioni operative che, ovviamente, debbono essere prese dalla scuole seconda la più ampia autonomia. Vengono affrontati i problemi della distribuzione degli alunni tra le varie scuole in caso di contesti in cui ci sia un alto numero di alunni stranieri per evitare di appesantire l’offerta formativa della classe e avere maggiori garanzie di una migliore integrazione. Molto significativo il paragrafo relativo all’orientamento alla scuola che segue quella dell’obbligo e il paragrafo della formazione e dell’aggiornamento degli insegnanti anche in riferimento all’attenzione che al problema ha dedicato il contratto nazionale degli insegnanti in vigore e agli strumenti di cui la scuola deve dotarsi, quali i libri, le biblioteche, i materiali didattici ecc. Pur senza essere un documento di natura culturale e pedagogica altamente positivo, e pur non essendo condivisibili talune scelte operate - soprattutto dove si affida esclusivamente all’integrazione linguistica il ruolo primario per l’integrazione - le Linee guida possono rappresentare, se lette nell’ottica giusta, uno strumento di lavoro adeguato a superare talune delle difficoltà che quotidianamente si incontrano con questa categoria di studenti. |