I dipendenti pubblici non sono coinvolti dalla
riforma del Tfr
Regalo di fine d'anno per i dipendenti della scuola che si
iscrivono ad Espero.
Il Corriere della Sera dell'11/12/2006
Regalo di fine d'anno per i dipendenti della
scuola che si iscrivono ad Espero, il fondo di categoria, l’unico del
pubblico impiego. A chi lo farà entro dicembre, il ministero della
Pubblica istruzione riconoscerà un contributo straordinario dello 0,5%
della retribuzione lorda in aggiunta a quello ordinario: l’1% dal
2007. In parallelo al bonus, come era avvenuto già l'anno scorso
quando il regalo era dell’1%, Espero (www.fondoespero.it) registra una
forte impennata delle iscrizioni. «A fine ottobre - spiega Francesco
Cormino, vicepresidente di Espero - è stata superata quota 51mila,
rispetto ai circa 15mila iscritti del novembre 2005. Il fondo ha un
bacino potenziale molto ampio, un milione di docenti e non docenti
delle scuole pubbliche, che saliranno ad 1,2 con la prevista
estensione a quelle private ed alla formazione professionale. Lo
sviluppo, però, si scontra con una realtà estremamente polverizzata di
circa 10mila istituti e 40mila sedi scolastiche».
Il prossimo consiglio di amministrazione sarà nominato dall'assemblea
dei delegati uscita dalle recenti elezioni, cui ha partecipato circa
l'80% degli aventi diritto. «Dovrebbe insediarsi per fine gennaio -
sostiene Cormino - e i suoi primi compiti saranno la scelta fra il
mono o il pluricomparto e la selezione per i gestori finanziari».
Oltre all'1,5% (l'1% nel 2007) a carico del ministero, il dipendente
versa un altro 1%. Per il resto i versamenti sono diversi a seconda
che si tratti di lavoratori in servizio o meno al 31 dicembre 2000. I
primi, al momento di iscriversi devono richiedere la trasformazione in
Tfr dell'indennità di buonuscita e destinare al fondo il 2% di quella
ancora da maturare: in cambio ottengono dal ministero un altro
contributo pari all'1,5% della retribuzione lorda. Per i secondi
l'indennità di buonuscita è stata sostituita dal Tfr, che devono
conferire al fondo per intero.
Gli accantonamenti relativi al Tfr, e al contributo dell'1,5% per i
vecchi occupati, vengono contabilizzati presso l'Inpdap e rivalutati
in base ai rendimenti di un paniere di 13 fondi pensione, aziendali o
di categoria (per il 2005 la rivalutazione netta è stata del 7,3%). Le
altre risorse, invece, seguono l'andamento della gestione finanziaria,
e ora sono investite in liquidità. Al momento della pensione i due
flussi si riuniranno in un unico montante.
I dipendenti pubblici non sono coinvolti dalla riforma del Tfr. A
loro, però, non si applicherà neanche il nuovo regime fiscale, molto
più favorevole. «Questo doppio regime - sottolinea Cormino - crea una
disparità di trattamento del tutto ingiustificata».