Il ministro sulle polemiche per i presepi: "Il
silenzio non garantisce
Fioroni: "Mai più bavagli al Natale". la Repubblica del 19/12/2006
ROMA - Due passaggi chiave nella vita quotidiana della scuola: l'atteggiamento quotidiano dei docenti e il rapporto con le altre culture. Le affronta di petto il ministro Fioroni con dichiarazioni e un provvedimento destinati a far discutere. In sostanza, pugno duro contro le "mele marce" nel corpo docente e l'invito a non mettere più "bavagli" al Natale e all'identità religiosa. Provvedimenti che si riferiscono direttamente a polemiche delle ultime settimane. "Ritengo profondamente sbagliato che ci sia qualcuno che pensa che il miglior modo per fare il dialogo sia il silenzio assordante dei divieti. Mi auguro che questo nella scuola italiana non avvenga mai più". Il ministro lo dice inaugurando una mostra di presepi con i bambini di una materna di Roma, e il riferimento - aggiunge - "è terribilmente diretto al caso di San Gimignano". Nel centro toscano, si ricorderà, è stata vietata la visita del vescovo in una scuola elementare per non offendere i bambini di fede musulmana. Ma il ministro si riferiva anche al caso della scuola di Bolzano che aveva deciso di non far eseguire canti natalizi sempre per rispetto dei bimbi musulmani presenti nell'istituto. Le "mele marce". Era stata promessa dopo i casi di maltrattamenti in classe delle ultime settimane. ed è arrivata: la circolare alle scuola che chiede "più tempestività e rigore nel sanzionare chi, tra il personale della scuola, si macchia di condotte scorrette, come ritardi e assenze sistematiche, o disoneste". L'obiettivo del ministro è dare indirizzi generali per una corretta e puntuale gestione delle sanzioni, con l'obiettivo di rimuovere le cause che hanno determinato nel corso del tempo l'appesantimento delle procedure, offrendo agli addetti ai lavori i necessari chiarimenti per risolvere i dubbi interpretativi. La circolare prevede, tra l'altro, la competenza del direttore generale regionale per l'adozione dei provvedimenti di licenziamento, sottraendola al Ministro. Si chiarisce inoltre che in caso di reati gravi, come quelli di natura sessuale, per i quali il giudice commina la pena accessoria dell'interdizione perpetua dagli incarichi, si verifica l'automatica cessazione del servizio.
Tutta l'amministrazione scolastica
è poi sollecitata al rigore e alla tempestività nelle sanzioni, nel
rispetto assoluto dei tempi di legge, con un'attenzione agli strumenti
cautelari di sospensione dal servizio, in particolare quella
facoltativa, che va "prontamente utilizzata laddove si verifichino
situazioni gravi". |