Finanziaria 2007:
la spesa c’è, mancano le scelte.
da
Tuttoscuola, 16 dicembre 2006
Restano dubbi sull’effettiva capacità
delle norme contenute nella Finanziaria per l’anno 2007 in corso di
discussione al Senato (e sulla quale incombe il rischio concreto di
una approvazione senza confronto e dibattito necessario per la
delicatezza delle questioni), di promuovere un "nuovo modello di
sviluppo" nel quale sia riconoscibile la spinta all’innovazione e alla
ricerca da stimolare con organiche politiche formative, un nuovo
orizzonte di sviluppo che nasca dal desiderio di migliorare le
condizioni di vita dei giovani e della società in cui vivono.
Il piano di assunzione nel ruolo dei docenti di 150mila precari è un
passo importante e apprezzabile, ma il rilancio della scuola passa
attraverso interventi incisivi e scelte coraggiose capaci di esprimere
uno sforzo di radicale rigenerazione motivazionale dei ragazzi e degli
operatori scolastici, per ricostruire uno spirito di appartenenza
attiva.
Manca lo stanziamento di fondi finalizzati a sostenere un’azione
organica e generalizzata di aggiornamento e di formazione di tutto il
personale della scuola.
Anche se insufficiente, va in questa direzione l’emendamento proposto
dai Sen. Soliani, Ranieri ed altri per il recupero dei finanziamenti
previsti dalla legge 440 che per vari motivi, negli scorsi anni, non
sono stati spesi o utilizzati per altri fini.
La complessità del rapporto tra scuola, formazione, società ed
istituzioni richiede iniziative per incoraggiare i soggetti delle
realtà locali ad incontrarsi per creare, come sottolinea il rapporto
IARD, "un nuovo patto educativo" che faccia della scuola e della
formazione lo strumento strategico per l’evoluzione culturale e
sociale del Paese. Questa prospettiva impone, nelle sedi istituzionali
di confronto e di raccordo politico (Conferenza Unificata), anche il
coinvolgimento delle Regioni nel processo di definizione formale dei
provvedimenti attuativi delle previsioni legislative della
Finanziaria. Nella quale, come sottolinea anche "Il Sole-24Ore", "la
spesa c’è, mancano le scelte".